In stato di gravidanza, l’assunzione slitta a distanza di tre mesi dal parto: lo ha deciso Poste Italiane inserendo questa clausola nel regolamento interno. “Lo ha fatto in maniera del tutto unilaterale – spiega Slc Cgil Marche – in relazione alle prossime stabilizzazioni dei precari. E già si segnalano alcune applicazioni di tale clausola nelle Marche, oltre che nel resto d’Italia”.
Assunzioni rinviate in caso di gravidanza
L’inserimento della “clausola incriminata”, ha spiegato l’azienda, è dovuta al fatto che la donna in gravidanza non può sostenere la prova di guida del motomezzo. Ma Slc Cgil Marche ribatte che tale clausola, se applicata, finirebbe per precludere la possibilità di percepire l’indennità di maternità. E ricorda che le lavoratrici precarie il cui contratto di stabilizzazione slitta, hanno già sostenuto la prova di idoneità alla guida quando sono state assunte a tempo determinato. Inoltre, hanno svolto il proprio mestiere di portalettere utilizzando anche questi veicoli.
Dichiara Annalisa Marini, coordinatrice Slc Cgil Marche: “Chiediamo parità di trattamento per queste future mamme. E’ nostra intenzione confrontarci di nuovo con l’Azienda per chiarire se ci sia la possibilità di sanare la questione. Ci riserviamo di fare i necessari approfondimenti al fine di determinare se effettivamente ci siano gli estremi per la definizione di un atteggiamento discriminatorio nei confronti delle gestanti. E sollecitiamo l’azienda a non perseverare su questa strada iniqua e sbagliata”.
Leggi anche Regione Marche: duro attacco PD al vice presidente Carloni