Un carico di quasi venti tonnellate di beni di prima necessità è in viaggio verso Kharkiv. Alimenti, medicinali, vestiario, ecc… che la Fondazione Pescarabruzzo dona alla popolazione ucraina.
Il Progetto Ucraina della Fondazione Pescarabruzzo
Il progetto è frutto della collaborazione tra la Fondazione e l’Associazione interculturale ucraina “Nessuno Escluso” nata in occasione della raccolta fondi per i musicisti della National Chamber Orchestra di Kiev organizzata a margine del concerto del 4 marzo scorso. Un’occasione musicale trasformata in una testimonianza corale di pace, solidarietà e vicinanza al popolo ucraino.
Ora, sulla base delle informazioni dirette di profughi e familiari in loco fornite all’Associazione Nessuno Escluso e dalla Sunrise Ukraine Foundation, la Pescarabruzzo ha provveduto a reperire il quantitativo di merce utile a garantire un sostegno efficace. Nonché il vettore che potesse realizzare il trasporto in sicurezza attraversando l’Europa.
Il carico in viaggio per l’Ucraina
Il carico è composto da diverse tonnellate di beni di prima necessità. Nel dettaglio, sono 12.000 pezzi tra medicinali e prodotti di primo intervento sanitario; 400 pezzi tra camicie, pantaloni e polo per adulti e bambini. E diverse tonnellate di generi alimentari a lunga conservazione, soprattutto per la prima infanzia ma non solo.
“La velocità con la quale gli Organi della Fondazione Pescarabruzzo e lo staff hanno operato – spiega il presidente Nicola Mattoscio – è emblematica. Ed è rispondente al momento di forte emergenza che la popolazione ucraina sta vivendo. La solidarietà umanitaria internazionale si deve realizzare con rapidità e concretezza. Anche con questi gesti si può contribuire al ripristino della pace tanto sperata da tutti”.
Kateryna Alerhush, presidente di “Nessuno Escluso”, ha provveduto con i volontari ai contatti diretti con l’Ucraina e a stoccare la merce nei locali comunali di piazza Italia. “I prodotti di prima necessità – ha precisato – avranno come destinazione la città di Kharkiv. In particolare: l’orfanotrofio, l’ospedale cittadino, le famiglie più disagiate e i soldati bisognosi di curare in emergenza ferite riportate in battaglia”.
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