L’Italia – povera Italia! – delle censure e delle liste di proscrizione non smette di riservare sorprese. Il clima in questi giorni è decisamente bollente, non solo per colpa del caldo. E di sicuro non basta un condizionatore fissato su 25° a rendere la situazione più respirabile, a livello politico e soprattutto sociale. Perchè certe deprecabili prese di posizione e certe “cattive azioni” si ripetono sempre più spesso nel nostro Paese, e da molto, troppo tempo. Perciò oggi raccontiamo della cd. lista di proscrizione presentata in una conferenza stampa alla Camera dal deputato PD Andrea Romano.
Andrea Romano e il dossier dei filo-putiniani
Martedì 28 giugno, in una Roma già rovente di suo, il deputato dem Andrea Romano si è presentato a una conferenza stampa convocata a Montecitorio con un dossier. Tale dossier, intitolato “Disinformazione sul conflitto russo-ucraino” è stato redatto dalle ong Federazione italiana diritti umani e Open Dialogue.
Sul dossier torneremo in separato articolo, per analizzarne i contenuti e riflettere sulla gravità di certe operazioni, ideologiche e repressive. In questa sede anticipiamo solo alcuni dei nomi finiti nella lista di proscrizione compilata dalle due ong sconosciute ai più e presentata dal dem Andrea Romano. Non senza prima aver mostrato l’incipit del dossier, allarmante nei toni e nei contenuti.
I nomi della lista di proscrizione dei filo-putiniani
Nella lista dei personaggi che secondo i compilatori del dossier diffondono “falsi miti o ideologie che tendono a sostenere la visione russa” figurano giornalisti RAI e non RAI. Marc Innaro, Sigfrido Ranucci, Gian Micalessin, Corrado Augias, Gennaro Sangiuliano, Alessandro Cassieri, Maurizio Vezzosi e Toni Capuozzo, per esempio. Ma anche storici e intellettuali come Donatella Di Cesare, Alessandro Orsini, Diego Fusaro, Alessandro Barbero e Franco Cardini. Con tanto di schede e report delle dichiarazioni fatte (leggasi: schedatura). Roba da vero e proprio Minculpop.
La dura presa di posizione della FNSI e dell’Usigrai
“Le liste di proscrizione – si legge nella nota congiunta FNSI (*) e Usigrai (**) – sono inaccettabili qualunque sia la natura e il colore. In passato, siamo intervenuti contro le campagne del blog delle stelle, non abbiamo fatto sconti agli assalti delle destre estreme, abbiamo denunciato gli squadristi, abbiamo accompagnato in aula i cronisti minacciati e costretti ad una vita “sotto scorta”.
Gli elenchi forniti dal deputato Pd Romano e da alcuni suoi colleghi, nel corso di una conferenza stampa a Montecitorio, non fanno eccezione. Sono inquietanti nella forma e nella sostanza, anche perché accolgono acriticamente il contenuto di dossier redatti da organizzazioni di cui fino a ieri si ignorava l’esistenza”.
“Uno accanto all’altro – prosegue la nota – sono finiti i nomi di giornalisti e opinionisti più disparati. Colleghe e colleghi di Rai, Mediaset e della carta stampata, noti da sempre per il loro equilibrio, la loro professionalità e autonomia di giudizio. Questi metodi sono intollerabili e ci auguriamo che, anche all’interno delle forze politiche, si voglia aprire una riflessione critica”.
Ed ecco il colpo più duro al democratico deputato Andrea Romano e a coloro che pensano e agiscono come lui.
“Se il nostro Paese – scrivono FNSI e Usigrai – continua a scendere nelle graduatorie internazionali sulla libertà di informazione è perché la politica, invece di adeguare le norme alle sentenze della Corte europea dei diritti dell’Uomo, continua a stilare le liste degli sgraditi e dei graditi”.
(*) FNSI: Federazione Nazionale della Stampa Italiana.
(**) Usigrai: Unione Sindacale Giornalisti RAI.
La foto di copertina è presa da https://www.facebook.com/AndreaRomanoPD.
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