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Autostrade per l’Italia ribadisce che è in corso un’istruttoria in sede ministeriale in merito alla notizia sulle previsioni di aumento del pedaggio.

Autostrade, le tariffe subiranno ritocchi verso l’alto

Già inserita nel Pef (il Piano Economico e Finanziario di Autostrade per l’Italia), recepito il nuovo modello Art, la rimodulazione prevede un aggiornamento calmierato del +1.5% del pedaggio. L’aumento arriva dopo un periodo di blocco tariffario durato 4 anni, a partire dal 2018. Il gruppo chiarisce inoltre che la revisione tariffaria, essendo già inserita nel Pef, è precedente e dunque non è consequenziale all’attuale incremento dei costi dei materiali.

Con il decreto Genova, emanato dopo la tragedia del ponte Morandi la società gestore della rete non decide deliberatamente. Dal 31 luglio comunque scade il congelamento dei pedaggi deciso da Milleproroghe. Dopo caro-benzina in arrivo aumenti certi per le tariffe autostradali. Dal 1 agosto, il rischio concreto di nuova stangata per gli automobilisti. Un rincaro che arriverebbe quando milioni di italiani percorreranno le autostrade per le vacanze estive. Nonostante tutto, il servizio è in costante peggioramento. Rallentamenti e cantieri sono stati fino a qualche giorno un problema sotto gli occhi di tutto. Ora un nuovo rincaro, a un prezzo per percorrere la rete autostradale già tra i più cari d’Europa.

Sulle strade delle vacanze

Nel secondo trimestre 2022 si prevede, sulla rete Anas, un aumento della circolazione sia per i mezzi pesanti, sia per i veicoli leggeri. Se si osservano i dati della rete stradale e autostradale maggiormente trafficata, dei grandi centri urbani e delle località turistiche affollate non solo nel weekend, il peggio è alle spalle. Rispetto agli anni scorsi gli spostamenti su strada sull’intero territorio nazionale tra fine Aprile e Giugno hanno rappresentato quasi un anticipo dell’ esodo estivo.

Il maggiore utilizzo dell’auto su strade e autostrade, conferma la ripresa dell’economia in Italia. I dati di traffico registrati per i primi mesi del 2022 non sono ancora ai livelli degli anni 2016/2019, ossia precedenti alla pandemia. Nonostante tutto fanno ben sperare anche in vista del pieno dell’estate.

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