Dopo 36 anni di permanenza nella città di Macerata, suo luogo di adozione e di elezione, da qualche mese il pittore e incisore Carlo Iacomucci si è trasferito a Monsano, in provincia di Ancona. Più nello specifico in Vallesina, una zona industriale e artigianale che profuma di agricoltura.
Già in precedenza, durante i due lunghi anni di restrizioni causati dalla pandemia, il Maestro si era temporaneamente trasferito a Monsano, nella casa di sua figlia. E durante le lunghe giornate di isolamento forzato, ha prodotto circa 60 opere originali. Pochissime incisioni, però, poichè non aveva con sè il suo prezioso torchio calcografico. Un compagno di “vita d’artista”, per lui.
Monsano: nuova casa e nuove ispirazioni
Il trasferimento a Monsano, deciso da Iacomucci per stare vicino agli affetti familiari, ha portato un nuovo slancio artistico e nuove ispirazioni per le sue opere. In questi giorni il Maestro è particolarmente impegnato a sistemare il suo nuovo studio/atelier vicino Jesi. “E’ in un posto panoramico – spiega – che si affaccia su un bellissimo cortile verde con piante di olivi, mandorli e fiori profumati. Un luogo inondato di una bella luce naturale”.
Da artista quale è, Iacomucci vive ogni trasferimento come un viaggio. Così come considera un viaggio tutta la sua vita, un viaggio spirituale all’interno di sé, per mettere a nudo i sentimenti più profondi e la sua colorata poetica. Un viaggio-vita totalmente dedicato all’arte: fatto di incisioni, dipinti, illustrazioni. Ma anche di lezioni ai suoi studenti di discipline artistiche.
La vita, l’arte e la poetica del viaggio
“L’arte non ha confini – ci dice con entusiasmo Iacomucci – perché l’arte é espressione di sé. E’ un dialogo con l’esterno, é restituire le proprie emozioni senza parlare. L’arte può raffigurare paesaggi o dimensioni umane contemporanee. La vita di un artista è un pellegrinaggio artistico; è, al tempo stesso, inizio e fine di un viaggio di cui sappiamo quando e dove è incominciato, ma non conosciamo ancora la meta finale. E forse non la conosce nemmeno lui, l’artista. Perchè l’arte non ha mai fine e attraversa i secoli, deliziando gli occhi e il cuore di chi sa ascoltarla”.
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