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Il Complesso di Sant’Agostino ha riaperto le sue porte alla cittadinanza a sei anni dal terremoto del 2016: visite guidate e workshop per raccontare i lavori di restauro attualmente in corso.

cantieri aperti

Complesso di Sant’Agostino, il cantiere

Cantieri aperti: il progetto

Un viaggio alla scoperta di luoghi rimasti inaccessibili per anni, per consolidare le radici di una comunità che dal terremoto è rimasta profondamente provata. È questo il progetto “Cantieri aperti”, finanziato dall’Unione Europea e dal Segretariato per le Marche del Ministero della Cultura. L’iniziativa ha preso il via da Pieve Torina, presso il Complesso di Sant’Agostino.

Danneggiato seriamente dal sisma del 2016, il sito ha riaperto – per la prima volta in sei anni – le sue porte alla cittadinanza, che attraverso la guida esperta dei tecnici impiegati nel restauro, ha potuto toccare con mano l’avanzamento dei lavori. E scoprire tutti i segreti delle attività di ripristino in corso. Una passeggiata lunga quasi un’ora tra impalcature e affreschi, che ha permesso ai presenti di riappropriarsi degli spazi che il terremoto aveva sottratto.

Il viaggio di Cantieri Aperti, proseguirà e farà tappa a Visso, nella Collegiata Santa Maria e presso il Collegio dei Priori. Contemporaneamente, altre attività saranno organizzate anche nel centro storico di Monte San Martino. Gli eventi conclusivi avranno luogo ad Ascoli Piceno e Acquasanta Terme. Perché la ricostruzione è soprattutto partecipazione e deve riguardare non solo gli edifici ma anche gli animi di chi li abita.

cantieri aperti

Foto di gruppo con il sindaco di Pieve Torina Alessandro Gentilucci

Cantieri aperti a Pieve Torina

“La popolazione può rivedere questi luoghi chiusi da anni e avere informazioni sulle attività in corso” ha commentato Giovanni Issini, soprintendente delle province di Marche Sud. “Certi contenuti – ha aggiunto – solitamente sono noti soltanto agli addetti ai lavori e invece ora possono essere rivelati anche a un pubblico più ampio. Grazie al progetto Cantieri aperti”.

Una iniziativa che vuole fornire anche conforto a chi è stato privato di spazi comunitari essenziali come la chiesa o la locale casa di riposo, che prima del terremoto erano ospitate proprio nel Complesso di Sant’Agostino.

“Per noi questa iniziativa ha essenzialmente un valore sociale. Rappresenta un momento di rinascita che ci dà quella forza necessaria che stiamo perdendo, quella speranza che è venuta meno” ha commentato Alessandro Gentilucci, sindaco di Pieve Torina.

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