Gli ottimi risultati ottenuti dai militari della Guardia di Finanza di Fermo nel contrasto dei reati connessi alla droga sono dovuti anche al lavoro delle unità cinofile. Che proviamo a conoscere meglio.

Guardia di Finanza: le unità cinofile

Nelle operazioni antidroga le Fiamme Gialle fermane spesso di fanno aiutare dai fedeli compagni ‘a quattro zampe’ in forza al Reparto territoriale. Si chiamano Fancy e Grant e sono due esemplari di pastore tedesco di quasi cinque anni specificamente addestrati alla ricerca degli stupefacenti.

Unità cinofila al lavoro!

I ‘cani-finanzieri’ e i loro conduttori rappresentano una risorsa preziosa e fondamentale nella lotta che la Guardia di Finanza conduce contro la criminalità e il traffico illegale di stupefacenti.

L’unità cinofila, costituita dal finanziere e dal suo cane, si forma a Castiglione del Lago, in provincia di Perugia, dove ha sede il Centro di allevamento e addestramento della Guardia di Finanza.

Qui gli animali sono selezionati sulla base di specifiche qualità caratteriali e morfologiche. Per esempio la capacità di lavorare in mezzo a una folla di persone, come nelle stazioni, nei raduni o negli aeroporti. O il grado di socializzazione nei confronti delle persone e di altri animali. Ma anche il buon temperamento e l’attitudine al lavoro.

L’intero addestramento non costituisce mai una costrizione, anzi: è sempre basato sul gioco ed è fondato essenzialmente su principi di condizionamento e di apprendimento. Viene valorizzato soprattutto il senso dell’olfatto, oltre ad alcuni istinti naturali del singolo animale, come quello del gioco, quello predatorio e quello della caccia.

Il giovane cane è poi assegnato a un finanziere ed insieme formano l’unità cinofila: un binomio inscindibile, che opera in simbiosi assoluta. L’intesa e l’affiatamento portano a ottimi risultati, grazie alla capacità del cane di percepire lo stupefacente, anche se a distanza o abilmente occultato, e di associare l’individuazione della sostanza alla possibilità di ottenere un premio divertente. Spesso un manicotto di tessuto con cui giocare, che il suo conduttore concederà soltanto nel caso di positivo riscontro.

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