Agenzie viaggi in forte crisi. Dall’inizio della pandemia hanno già chiuso oltre il 20%. A tracciare il quadro drammatico del settore è la Fiavet – Confcommercio.
Agenzie viaggi, una crisi senza fine
Le agenzie di viaggi stanno attraversando una crisi senza fine. Insufficienti le risorse messe in campo e lentezza nell’attuazione dei relativi provvedimenti. Le imprese del Turismo Organizzato permangono in una situazione di estrema difficoltà, aggravata dal recente conflitto russo-ucraino. Un diffuso clima di sfiducia dei consumatori e la diminuita capacità di spesa degli italiani sta determinando un forte rallentamento delle prenotazioni. Il comparto nel 2021 ha perso 11 miliardi di euro.
I contributi a fondo perduto destinati a Tour Operator e Agenzie di Viaggio non sono rientrati nella negoziazione del regime quadro (c.d. regime “a ombrello”). Una illogica e penalizzante disparità di trattamento, bloccando le imprese nella soglia ridotta. Il Ministero del Turismo non ha voluto ascoltare le ragioni delle associazioni su questo tema centrale per la gestione dei rapporti con l’Unione Europea.
Ritardi e rimborsi
Si evidenziano gravi ritardi nell’approvazione delle richieste e nell’erogazione delle prestazioni da parte dell’INPS. Resta aperto, inoltre, il tema del rimborso dei voucher. Ad oggi è stato prorogato fino a 30 mesi dalla sua emissione, ma presto darà luogo alla restituzione degli importi ai consumatori. Ciò porterà al settore una insopportabile tensione finanziaria con conseguenze imprevedibili. Le associazioni avevano richiesto l’istituzione di un sistema di finanziamento a tasso zero. La richiesta per consentire ai consumatori di rientrare in possesso delle somme versate. Allo stesso tempo alle imprese di avere un lasso di tempo più agevole per ricostituire la cassa e restituire il finanziamento statale.
ASTOI Confindustria Viaggi, AIDIT Federturismo Confindustria, ASSOVIAGGI Confesercenti, FIAVET Confcommercio e MAAVI Conflavoro PMI invocano seri e tempestivi interventi del Governo. Azioni volte ad arginare l’ondata di chiusure e di licenziamenti. Un fenomeno già iniziato con l’inizio del corrente anno e che, nell’attuale contesto, rischia di subire un’ulteriore accelerazione.
