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La Giunta ha approvato il PIAO 2022-2024, lo strumento di programmazione integrata delle attività e dell’organizzazione della Regione Marche.

“E’ un documento fondamentale – spiega l’assessore regionale Guido Castelli – che apre la strada a un innovativo percorso di transizione amministrativa. Sia per il reclutamento e l’ottimale impiego delle risorse umane sia per il più efficiente funzionamento complessivo della macchina amministrativa. Una transizione funzionale per l’efficace ed efficiente utilizzo dei fondi del Pnrr”.

Nello specifico, sono state definite le linee-guida generali per tutte le strutture regionali, per l’USR e per le Agenzie regionali (ARS, ARPAM e ASSAM).

Ed è stato delineato un percorso di costruzione sinergica, organizzata, integrata e partecipata, con l’attivazione di un laboratorio formativo ad hoc e l’istituzione di due gruppi di lavoro dedicati.

“Questo percorso e modus operandi – aggiunge Castelli – ha consentito di lavorare contemporaneamente sul capitale umano, sull’organizzazione e sulle procedure. Ma anche su un’efficace strategia di prevenzione del rischio di corruzione. Garantendo il coordinamento dei relativi strumenti e obiettivi, rispetto al contenuto di tutti gli altri strumenti di programmazione”.

Nel PIAO tutte le attività nascono e si sviluppano nell’ambito di un sistema a cascata in cui la priorità strategica viene esplicitata in obiettivi strategici.

Obiettivi misurati con indicatori di risultato e a loro volta espressi in obiettivi operativi.

“Il PIAO – conclude l’assessore – in virtù del suo approccio integrato, diviene un documento unico in cui confluiscono vari atti di programmazione, riorganizzati in sezioni e sottosezioni. Si parte dalla scheda anagrafica dell’amministrazione per proseguire con la sezione che tratta di valore pubblico, performance e anticorruzione. Si arriva a quella che presenta la visione di strategia di gestione del capitale umano e di sviluppo organizzativo, includendo  il Piano triennale del fabbisogno del personale, l’organizzazione del lavoro agile e la formazione. Per finire, naturalmente, con le attività di monitoraggio dei vari ambiti di pianificazione”.

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