Vacanze estive a rischio stangata. Secondo l’Unione Nazionale Consumatori, i rincari delle ultime settimane pesano particolarmente nelle tasche dei clienti finali fin dai prossimi pacchetti viaggio.
Vacanze, rincari preoccupanti in previsione dell’estate
L’Unione Nazionale Consumatori, commentando le previsioni fatte da Federalberghi per gli ultimi ponti festivi, condivide la propria preoccupazione. E’ a rischio una stangata per le prossime vacanze estive, si registrano aumenti da tutti i fronti. Nello specifico UNC commenta i dati Federalberghi: alberghi +9,7%, musei +7,4%, villaggi vacanze +7,2%, gelati +6,1%. Il presidente Massimiliano Dona commenta: “I dati dei rincari di marzo, infatti, sono molto preoccupanti in previsione della prossima estate. Pur essendo marzo un mese freddo e non certo di ferie, le tariffe degli alberghi sono già salite rispetto allo scorso anno del 9,7%, collocando gli alberghi al secondo posto dei rialzi legati alle vacanze“.
“Capiamo che il caro bollette di luce e gas abbia inciso anche sulle strutture alberghiere, ma se ci si rifà con gli interessi sui clienti andiamo male! Anche perché tutti i prezzi legati alle vacanze sono già aumentati. A marzo il trasporto marittimo si colloca in testa alla top ten con un incremento del 10,1%, visitare un museo costa il 7,4% in più rispetto a un anno prima.
Andare in un villaggio vacanze o in un campeggio il 7,2%, in una pensione, bed and breakfast o agriturismo il 4,5%. Andare in piscina o in un impianto sportivo il 4%, andare al ristorante il 3,1%, ancora peggio se vuoi andare in pizzeria, +3,7%. Sempre sopra al 3% anche parchi di divertimento e cinema, entrambi a +3,1%. E se ci si vuole consolare con un gelato ci costa il 6,1% in più. Insomma, non c’è un servizio che si salvi!“.
Fallimento bonus vacanze
UNC ha condiviso anche i dati sui viaggi. Aumentano quelli con pernottamento nel 2021 (+10,98% su 2020), ma restano dati preoccupanti rispetto al 2019. Dati ancora molto lontani da quelli pre-pandemia del 2019 quando erano 71,254 mln, con una caduta del 41,55%. “E’ evidente che gli italiani hanno preferito restare prudenti ed è prevalsa l’incertezza. Il dato dimostra anche il fallimento del bonus vacanze, che, pur essendo partito già nel luglio 2020, poteva essere utilizzato per tutto il 2021” conclude l’avv. Massimiliano Dona.