Rincari bollette e inflazione stanno mettendo in seria difficoltà le famiglie italiane. E nelle Marche la situazione è forse anche peggiore. Secondo le rilevazioni il 12% delle famiglie marchigiane è a rischio povertà e il 5% fa fatica ad arrivare a fine mese.
Effetto rincari e inflazione sulle Marche
Il quadro nelle Marche, secondo l’ultimo rapporto sul benessere equo e sostenibile, già portava le ferite del covid. Quasi un terzo delle famiglie, infatti, dichiara una situazione economica peggiorata rispetto all’anno precedente. Condizioni di difficoltà sulle quali ora pesa anche l’inflazione generata dalla guerra in Ucraina.
“In tutta questa situazione le aziende agricole si sono fatte carico dei disagi della popolazione mantenendo un presidio di approvvigionamento alimentare – spiegano da Coldiretti Marche. – Senza contare l’impegno solidale messo in piedi da Campagna Amica attraverso iniziative come la Spesa Sospesa o la consegna dei pacchi solidali”.
L’impegno solidale di Coldiretti Marche
Da marzo 2020 a oggi dagli agrimercati di Coldiretti sono stati raccolti e consegnati circa 60mila chili di cibo alle famiglie in difficoltà segnalate dai Comuni, dalla Protezione Civile o dalle associazioni di volontariato.
“Cerchiamo di aiutare poveri e nuovi poveri – spiega la Coldiretti .– Come coloro che hanno perso il lavoro, piccoli commercianti o artigiani che hanno dovuto chiudere, lavoratori in nero o che non godono di sussidi. Ma anche lavoratori a tempo determinato o con attività saltuarie. Tutte famiglie che mai prima d’ora avevano sperimentato condizioni di vita così problematiche”.
Nei vari pacchi distribuiti cibo 100% Made in Italy: dagli omogeneizzati per l’infanzia al latte, dai salumi ai formaggi a denominazione di origine, dall’extravergine made in Italy alla carne. Ancora: dalla pasta al riso, dalle conserve di pomodoro ai succhi di frutta, dai legumi al pane. Nelle Marche tra mercati, botteghe e punti vendita aziendali sono circa 400 le realtà che aderiscono alla rete di Campagna Amica. Proprio per arginare l’aumento dei prezzi, visto i rincari dei carburanti, è opportuno accorciare il più possibile la filiera prediligendo l’acquisto diretto dagli agricoltori locali. In modo da evitare le spese di trasporto che vanno a comporre il prezzo finale per il consumatore.
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