Il canile di Macerata continua a far discutere. Oggi, per completezza di informazione, ospitiamo la replica della società cooperativa Meridiana rispetto a quanto dichiarato dalla Presidente nazionale dell’ENPA (articolo qui).
Nota di Meridiana sul canile di Macerata
Come di consueto, riportiamo la nota diffusa dalla cooperativa sociale Meridiana, firmata dalla presidente Barbara Vittori, in versione integrale.
“Basta strumentalizzazioni, distorsioni mediatiche e ignoranza. I dati documentati non mentono e raccontano la verità.
Paradossale che proprio l’ENPA si permetta di parlare di strumentalizzazione politica e distorsioni mediatiche nella vicenda che ha visto una cooperativa sociale, ossia una onlus, attaccata per aver vinto un regolare bando pubblico ed un ricorso al Tar per un servizio che da oltre venti anni svolge con ottimi risultati, sia per il benessere degli animali, che per la funzione sociale da tutti riconosciuta.
Leggendo l’intervento della Presidente Carla Rocchi e volendo rifiutare l’idea che ci sia mala fede in quanto asserito, ci si chiede se quanto dichiarato non sia frutto di ignoranza per la mancanza di corrette informazioni da parte dei propri referenti locali.
Alla Presidente Carla Rocchi, la quale, probabilmente, oggi non ricorda che, insieme abbiamo condiviso tante iniziative nella lotta al randagismo, quando ricoprivo la carica di Presidente del Coordinamento delle Associazioni Animaliste della Regione Marche dal 1999 al 2006, vorrei porre alcuni quesiti.
Quando sul territorio opera da oltre 20 anni una cooperativa sociale che ha costantemente promosso l’adozione dei cani presi in carico, contro i propri interessi economici, sino a svuotare i canili che gestisce, anche organizzando eventi pubblici e divulgando corrette informazioni, non le sembra scorretto, oggi, venire a scrivere che il canile è vuoto solo “per la civiltà degli abitanti, le istituzioni e le associazioni animaliste”? Se così fosse, allora, solo per fare un esempio, il comune di Ascoli Piceno, che oggi ha nel canile il triplo dei cani di Macerata, forse, ha abitanti e istituzioni incivili? Non le viene il dubbio che, forse, il canile di Macerata è vuoto perché il gestore ha puntato su una sana politica di adozione degli animali e non sul tenersi stretti i cani, magari anche con un pò di teatrale pietismo?
Da una visione nazionale, quale lei ha, può dirci quanti canili, pubblici o privati, conosce che in Italia hanno ottenuto, come ha ottenuto Meridiana, la Certificazione ISO 9001 per la Qualità del Servizio , la Certificazione ISO 14001 per la Tutela Ambientale e la Certificazione ISO 45001 per la Sicurezza nei Luoghi di Lavoro, attraverso visite ispettive di enti certificatori terzi presso il canile?
Sempre, dalla sua visione nazionale, può dirci quanti canili, pubblici o privati, che lei conosce, hanno stipulato una convezione pluriennale con un’Università degli Studi, per attività di collaborazione nel settore del randagismo, come ha fatto Meridiana con la Scuola di Bioscenze -Medicina Veterinaria e l’Ospedale Veterinario Didattico, della prestigiosa Università degli Studi di Camerino?
Visto che ha sollevato il disgustoso discorso dell’interesse privato, lei è al corrente che Meridiana percepisce una tariffa giornaliera per ogni cane di soli € 1,75 contro, ad esempio, € 2,50 dell’associazione animalista ascolana APPA?
Certo, qualcuno, dirà che l’APPA ha un canile privato, ma una differenza di € 0,75 cane/giorno moltiplicata per 150 cani per una ventina d’anni, cumulano oltre 820.000 euro di soldi pubblici incassati in più rispetto a Meridiana per svolgere lo stesso servizio.
Vogliamo, poi, parlare delle adozioni dei cani? Questo è l’unico vero obiettivo quando si gestisce un canile; siamo d’accordo. Ma leggiamo i numeri: nel 2021, Meridiana, a fronte di una presenza media di soli 55 cani in carico al Comune di Macerata, ne ha affidati/restituiti ben 27 (ossia il 49% dei presenti). Nello stesso periodo, l’Associazione APPA, con una presenza media di circa 130 cani, in carico al Comune di Ascoli Piceno, ne ha dati in affido soltanto 12 (ossia il 9%).
Forse, dati alla mano, non è meglio tacere o prendere le giuste informazioni, invece di attribuire ipotetici interessi economici ad una cooperativa sociale, rispetto ad un’associazione animalista? I dati, infatti, non mentono e raccontano una storia diversa.
Infine, sulla penosa vicenda del bando vinto regolarmente dalla Meridiana e bloccato dal Comune di Macerata con un’assurda interpretazione della convenzione in corso che ha obbligato la cooperativa a non poter più lavorare, un’ultima riflessione.
Che strana coincidenza che la sezione ENPA di Ascoli Piceno, costituita nel 2020 dopo la pubblicazione del bando, da chi ben conosce la rappresentante legale dell’APPA, manifesti un improvviso interesse a venire a gestire proprio il canile di Macerata dopo che il gestore ha ricevuto l’aggiudicazione da parte del Comune di Ascoli Piceno di un servizio di valore di oltre 800.000 euro!
E perché l’ENPA oggi ringrazia tanto l’Assessora Laviano che, a suo dire, avrebbe “impedito la mercificazione di poveri cani randagi”, quando, solo pochi mesi fa l’associazione, ha trascinato il Comune di Macerata davanti al TAR per impugnare la delibera 421 del 29/12/2021 di proroga della convenzione a Meridiana?
Delibera 421 in cui, vale la pena sottolinearlo, con tutta la giunta presente, si legge“… Valutata, inoltre, positivamente la continuità gestionale da parte della Cooperativa Meridiana del canile in relazione alle capacità tecniche ed organizzative dimostrate negli anni con particolare riferimento alla diminuzione dei cani randagi di competenza del comune di Macerata…”
Tutti i referenti politici ed istituzionali interessati alla vicenda, già prima di quella delibera sapevano molto bene che Meridiana aveva regolarmente vinto un bando del valore di oltre 800.000 euro per la custodia di 180 cani di Ascoli Piceno, in procinto di essere trasferiti; poi, invece, è accaduto ciò che è già noto… e cani e soldi sono rimasti all’associazione ascolana APPA.
Quindi, una volta per tutte, siamo noi a dire basta a strumentalizzazioni, distorsioni mediatiche e ignoranza.
Basiamoci sui fatti e sui dati documentati prima di parlare”.