Le giornate difficili vissute dal Pronto soccorso di Jesi durante le festività pasquali hanno fatto emergere una condizione di disagio cronica. Situazione aggravata dal dirottamento verso il nosocomio di tutte le chiamate di emergenza che giungono alla centrale operativa dai comuni della Vallesina, del fabrianese. Persino del senigalliese.
Il capogruppo regionale Dem Maurizio Mangialardi, porta la questione in Consiglio regionale con una interrogazione. E sollecita il presidente Francesco Acquaroli e l’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini ad assumere misure urgenti.
Pronto soccorso di Jesi, interrogazione di Maurizio Mangialardi
“Purtroppo – scrive Mangialardi in una nota – i malati che sostano nelle barelle in attesa dell’operatore sanitario e le code di autoambulanze fuori dai Pronto soccorso sono diventate una spiacevole consuetudine in tutta la provincia di Ancona. Un dato certificato anche dalle proteste e dai sit in organizzati negli ultimi mesi da un personale sanitario ormai stremato dalla lotta al covid. Personale che continua a essere ignorato dalla Giunta regionale.
Anziché continuare a rimpallare responsabilità per giustificare il loro immobilismo, dopo quasi due anni di governo la destra di Acquaroli e Saltamartini dovrebbe iniziare a dare risposte concrete ai cittadini. Sapevamo che le roboanti promesse della campagna elettorale si sarebbero rivelate una presa in giro e oggi, chiunque non sia in malafede, può constatarlo. Ma è evidente che alla disastrosa situazione dei Pronto soccorso concorre l’assenza di indirizzi da parte del presidente e dell’assessore riguardo l’organizzazione dei servizi, che di fatto lascia abbandonati a sé stessi medici, infermieri e personale socio-sanitario. Un’assenza che si riflette soprattutto sugli ospedali della provincia di Ancona, sempre più penalizzati dagli squilibri territoriali alimentati dalla politica sanitaria della giunta Acquaroli”.
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