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Il comitato civico “Ascolto e Partecipazione” di Ascoli Piceno interviene a proposito dell’opposizione di Piceno Consind al passaggio degli impianti di depurazione alla Ciip SpA. Passaggio stabilito dalla Regione Marche. Prendendo spunto da questa vicenda, A&P chiede se il consorzio sia ancora utile, oggi. O non sia, invece, solo un “ennesimo luogo di spartizione partitica di spazi di potere che davvero non possiamo più permetterci”.

La nota di Ascolto & Partecipazione

“La posizione del Consind che, dopo la scadenza dell’appalto del depuratore affidato alla Picena Depur, si oppone anche legalmente al passaggio degli impianti al CIIP così come stabilito dalla Regione, desta notevole preoccupazione per la situazione di confusione e precarietà in cui vengono lasciati non solo gli ex dipendenti della Picena Depur, ma anche un servizio, quello della depurazione, che interessa alcune centinaia di imprese del Piceno.
Purtroppo il CdA del Consind, essendo questo un ente consortile, rischia di mettere in grave difficoltà i propri soci (i Comuni) che potrebbero trovarsi di fronte a responsabilità (anche erariali) per una condotta che appare dettata più da una logica di autoconservazione che dalla difesa della originaria funzione di ente promotore dello sviluppo del territorio.

“Ascolto & Partecipazione” ritiene che sia ormai giunto il tempo di fare un attento bilancio dei risultati ottenuti in questi ultimi anni.

Temiamo, infatti, che da un esame approfondito ne scaturirebbe la sua sostanziale inutilità per il
venir meno della sua funzione e che resti ormai solo come ennesimo luogo di spartizione partitica
di spazi di potere che davvero non possiamo più permetterci”.

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