Le conseguenze della guerra Russia-Ucraina producono effetti sempre più pesanti sul nostro Paese. Le azioni intraprese a livello internazionale, appoggiate con determinazione dal Governo Draghi, si stanno rivelando un boomerang molto pericoloso per la nostra economia. E le sanzioni contro la Russia iniziano a impattare in maniera fortemente negativa sull’intero sistema, nazionale e locale. Produttivo e non solo.
Confartigianato Imprese Macerata-Ascoli Piceno-Fermo: questionario sulle sanzioni contro la Russia
Che le sanzioni contro la Russia volute da Stati Uniti, Unione Europea e approggiate con decisione dal Governo italiano siano estremamente pericolose per il nostro Paese gli imprenditori lo stanno già sperimentando. Lo dicono i risultati del questionario anonimo che Confartigianato Imprese Macerata-Ascoli Piceno-Fermo ha inviato ai suoi associati. Un quesionario che voleva fare chiarezza su di un punto: le misure adottate sono davvero efficaci?
Il campione del questionario
Il questionario ha interessato un campione di imprese provenienti per il 65,4% dal maceratese, per il 20,5% dal fermano e per il 14,1% dall’ascolano. Il settore più rappresentato è quello della moda (22,2%), seguito da edilizia, impiantistica, ristorazione, trasporti, autoriparazione.
Impatto delle sanzioni contro la Russia sulle aziende
Per il 93,8% degli imprenditori la crisi causata dalla guerra e le sanzioni applicate stanno avendo un impatto diretto o indiretto sulla propria azienda. Per l’85,2% degli imprenditori hanno comportato l’aumento dei costi di energia e gas, per il 44,4% mancati incassi. E per un 35,8% un calo del fatturato in termini d’export. Si specifica che gli intervistati potevano dare più risposte alla domanda.
Tra le altre considerazioni, emerge quella che le sanzioni contro la Russia stanno aggravando l’aumento del costo delle materie prime e bloccando la produttività.
Utilità delle sanzioni contro la Russia
Più della metà degli imprenditori ritiene che le sanzioni contro la Russia siano del tutto inutili per risolvere il conflitto con l’Ucraina. Il dato è inconfutabile: il 55,6% degli intervistati ha risposto che non sono di alcun aiuto. E, altro dato eclatante, solo il 16% degli imprenditori pensa che siano di una qualche utilità. Il 28,4 %, infine, non ha saputo rispondere alla domanda.
Impatto delle sanzioni contro la Russia sull’occupazione
Il 38,3% degli imprenditori che hanno partecipato al questionario aveva previsto imminenti assunzioni ma ha dovuto rinunciarci per l’effetto boomerang delle sanzioni. E il 27,1% prevede una riduzione del personale per gli stessi motivi. Il 34,6% al momento non lo sa, mentre per il 38,3% la situazione occupazionale in azienda rimarrà invariata.
Impatto delle sanzioni contro la Russia sugli investimenti
Il 66,7% degli intervistati rinuncerà a qualche investimento programmato nella sua azienda (es. macchinari, attrezzature, ecc.) e il 29,6% ricorrerà ad ulteriori forme di finanziamento/sostegno alla liquidità a causa delle sanzioni.
Il commento del Presidente di Confartigianato Imprese Macerata-Ascoli Piceno-Fermo
“Come avevamo già evidenziato nei giorni scorsi – spiega il presidente Enzo Mengoni – le sanzioni stanno avendo conseguenze disastrose a livello economico. I nostri imprenditori ci hanno espresso tutto il loro malcontento e le preoccupazioni, perché la strada intrapresa sta aggravando quella crisi già partita con lo scoppio della pandemia. Ovviamente anche loro, come tutti, sono profondamente scossi da questa guerra insensata e scellerata. Ma le azioni da introdurre per fermare il conflitto devono essere ben ponderate.
Nel recente convegno dedicato alla moda, gli operatori hanno rimarcato quanto le sanzioni stiano impoverendo il sistema produttivo, visto che le Marche sono tra i principali territori che esportano in Russia. Sotto il profilo dell’export, è fondamentale riprogrammare sinergie tra pubblico e privato per intercettare nuovi mercati. Proprio nel corso del convegno è stato fatto un importante passo avanti: erano presenti diversi parlamentari marchigiani che hanno ribadito la volontà di creare una task force per rilanciare l’economia. Quanto al caro bollette, per calmierare i prezzi bisogna sia intensificare le relazioni internazionali per ridurre la dipendenza dal gas russo, sia incentivare energie alternative, dando finalmente respiro alla tanto invocata riconversione green”.
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