Il Consorzio di Tutela dei Vini Piceni è pronto a debuttare con la nuova campagna di comunicazione e a far vivere una nuova rivoluzione nel mondo dei vini Doc e Docg italiani, tra i più apprezzati al mondo.
Forte di una propria identità territoriale, il Consorzio nel ventennale della sua costituzione, torna ad affermare l’autenticità dei suoi vini, in modo nuovo e originale. E lo fa a partire dai guerrieri piceni, dalla cultura di un popolo legato indissolubilmente alle Marche, alla sua storia antica e recente, che ha dato un’impronta forte, non solo a Fermo e Ascoli, ma a tutto il centro Italia.
Consorzio Vini Piceni, presenti al Vinitaly con la nuova campagna
Il Consorzio di Tutela dei Vini Piceni è l’associazione per la tutela di Rosso Piceno Doc, Falerio Doc, Terre di Offida Doc e Offida Docg che coinvolge 700 imprese vinicole nonché una rappresentatività̀che supera l’82% della produzione certificata e un’incidenza del 55% sulla produzione globale di vino regionale.
La nuova campagna di comunicazione ‘Piceno Veritas’, letteralmente ‘Nel Piceno c’è la verità‘, gioca con l’espressione latina ‘In Vino Veritas’: la tradizione dei vini piceni si rafforza di un’identità contemporanea e rivive nelle gesta e nelle mani dei vignaioli che, ogni giorno, guidano la tradizione millenaria verso il futuro e, come gli antichi guerrieri piceni, lavorano con coraggio, forza, orgoglio e determinazione per dare carattere a un vino carico di storia e di potenza espressiva.
Nel ritratto spiccano i simboli della storia picena rivisitati in chiave moderna: un guerriero vignaiolo, un elmo storico, un calice sfoderato come una spada. Nasce così l’identità di un vino contemporaneo che supera la storia, come cita il payoff della nuova immagine: ‘Alcuni vini invecchiano, i nostri passano alla storia’.
“I nostri produttori, come i guerrieri piceni – dichiara Giorgio Savini, presidente del Consorzio di Tutala Vini Piceni – combattono ogni giorno contro nuovi problemi. Lo spirito che ci distingue è determinato a superare qualsiasi crisi, e lo facciamo ogni volta, nonostante la pandemia, i cambiamenti climatici, le vendemmie più magre, lo shock economico. L’immagine del guerriero piceno racconta meglio di tutte la nostra propensione a stare in prima linea nella vigna per vincere le sfide più grandi. Il ruolo di tutela e promozione del Consorzio è sempre più importante in un mercato che sta cambiando velocemente, dove il consumatore è molto più attento alla qualità e alla salute e vuole conoscere l’universo di usi, costumi, simboli che lo portano alla scoperta di un vino, alla sua essenza e alle emozioni che ci regala sorseggiandolo. Noi su questo siamo in grado di fare la differenza”.
Con la nuova campagna, il Consorzio vuole dare una nuova impronta alla promozione delle Doc e al lavoro dei produttori, grazie a un’identità che interpreta la vocazione all’innovazione, alla qualità e al radicamento al territorio, nel segno dell’eccellenza picena, appunto, verso una ‘nuova primavera’.
La nuova campagna di comunicazione sposta lo sguardo dal vino e si focalizza sul territorio, quello dei piceni che hanno fatto la storia del sud delle Marche, dalla forte vocazione enologica, e raccontano prima di tutto la terra, che nutre il vino e ne determina il suo vero carattere identitario, che deriva da un popolo che ha imparato ad affrontare le sfide del momento con tenacia e passione.
L’origine della civiltà picena risale a una ‘primavera sacra’ nonché a una migrazione rituale che portò, in epoca pre-romana, un gruppo di condottieri coperti da un elmo ornato alla base, accompagnati dal totem del picchio verde, verso la zona odierna di Ascoli Piceno e si diffuse poi in buona parte delle Marche e del vicino Abruzzo.
Il Consorzio negli ultimi anni ha raggiunto numeri e risultati importanti puntando sugli autoctoni e sulla produzione biologica, adottata da due terzi dei suoi produttori associati, in totale 56. Nel 2021 sono state imbottigliate oltre 7,5 mln di bottiglie, e sono stati oltre 100mila ettolitri quelli certificati. La maggiore produzione in termini di bottiglie riguarda il Rosso Piceno (4 milioni), seguito dall’Offida Docg (circa 2 milioni), dal Falerio (1,83 milioni) e dalla piccola Terre di Offida (33mila). I vini da Passerina e Pecorino (vitigni alla base delle denominazioni Offida Docg, Falerio e Terre di Offida Doc) hanno registrato nell’ultimo triennio un’impennata delle vendite nella Gdo, aumentate rispettivamente del 92% e 55%. Export principalmente in: Usa, Canada, Giappone, Sud Est Asiatico, Russia.
Le DOC e le DOCG Consorzio di Tutela dei Vini Piceni
Le denominazioni tutelate: Rosso Piceno Doc: Montepulciano (dal 35% all’85%), Sangiovese (dal 15% al 50%). Falerio Doc: Trebbiano toscano (dal 20% al 50%), Passerina (dal 10% al 30%), Pecorino (dal 10% al 30%) Terre di Offida Doc: Passerina (min. 85%). Offida Docg: BIANCO: Passerina o Pecorino (min. 85%). ROSSO: Montepulciano (min. 85%).