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Se la riforma del Terzo settore non sarà completata, con l’approvazione di una norma fiscale chiara e non punitiva, si rischia la scomparsa di molte esperienze di impegno civico. In particolare delle più piccole e di quelle che operano nelle aree più difficili del Paese. È l’allarme lanciato al Governo dal Forum del Terzo Settore, a nome delle oltre 360mila organizzazioni non profit italiane.

“Sono cinque anni – scrive il Forum – che attendiamo il completamento della riforma del Terzo settore con la definizione del quadro fiscale e quindi il vaglio della Commissione Europea. La norma è stata all’ordine del giorno dell’attuale parlamento per ben due volte, senza però essere discussa”.
 
Gli enti di terzo settore sono chiamati ai nuovi adempimenti previsti dal registro unico nazionale che prevede, tra l’altro, forme di controllo e requisiti di trasparenza ancora più stringenti. E tuttavia si trovano in una situazione paradossale perché non sanno ancora a quali norme fiscali saranno assoggettati. Questo è particolarmente grave per le associazioni di promozione sociale e di volontariato che rappresentano la parte più cospicua del Terzo settore italiano.

Vanessa Pallucchi forum terzo settore

Vanessa Pallucchi, portavoce del Forum Terzo Settore – foto dalla pagina Facebook https://www.facebook.com/vanessa.pallucchi.5

Forum Terzo Settore, le richieste al Governo

“Le nostre organizzazioni – dichiara la portavoce del Forum Vanessa Pallucchida anni stanno dimostrando il loro impegno per rispondere alle tante emergenze sociali che toccano le nostre comunità territoriali. Anche ora, con lo scoppio della guerra in Ucraina e seppure duramente provati dalla crisi della pandemia, ci siamo attivati immediatamente mobilitando tutte le nostre risorse per portare aiuti e sostegno. E per offrire accoglienza alla popolazione in fuga da territori martoriati dal conflitto. Interventi possibili grazie alle competenze acquisite in molti anni di esperienza anche in sinergia con le istituzioni. Dobbiamo però constatare che ai riconoscimenti che sempre più spesso ci vengono tributati, non seguono iniziative concrete per aiutare queste esperienze di impegno civico.

L’ultima vicenda ha del paradossale: nella legge di bilancio, nonostante le proteste, è stata introdotta l’Iva anche per le associazioni che svolgono attività sociali. Ora la si vorrebbe eliminare per chi produce e commercia armi!

Va assolutamente completata l’attuazione della legge sul Terzo settore a partire dall’aggiornamento delle norme fiscali. Non chiediamo privilegi né trattamenti di favore, ma regole stabili, quantomeno non vessatorie e non peggiorative della situazione attuale. La situazione è ormai insostenibile e richiede un deciso intervento politico. Ci aspettiamo delle concrete iniziative da parte del Governo e del Parlamento”.

Cos’è il Forum del Terzo Settore

Il Forum, ente non profit, è il principale organismo di rappresentanza unitaria del Terzo Settore italiano ed è parte sociale riconosciuta.

Rappresenta 94 organizzazioni nazionali di secondo e terzo livello, per un totale di oltre 158.000 sedi territoriali. Organizzazioni che operano nel volontariato, nell’associazionismo, nella cooperazione sociale. Ma anche nella solidarietà internazionale, nella finanza etica, nel commercio equo e solidale.

Di cosa si occupa il Forum del Terzo Settore

Il Forum si occupa principalmente

♦ della rappresentanza sociale e politica nei confronti di Governo ed Istituzioni.
♦ Del coordinamento e del sostegno alle reti interassociative.
♦ Della comunicazione di valori, progetti e istanze delle realtà organizzate del Terzo Settore.

Il nazionale è organizzati in 20 Forum regionali e in numerosi Forum provinciali-locali a cui aderiscono le realtà della società civile che operano a livello territoriale.

I soci del Forum del Terzo Settore

Sono soci del Forum:

Aderiscono al Forum:

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