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La direttiva Bolkestein è stata al centro dell’incontro che Confartigianato ha organizzato per gli operatori degli stabilimenti balneari localizzati nelle tre province di Macerata, Ascoli Piceno e Fermo. Oltre cinquanta i partecipanti, in presenza o collegati da remoto.

I partecipanti all’incontro nella sala della Croce Verde di Porto Sant’Elpidio

Gli interventi dei vertici di Confartigianato Imprese demaniali

Dopo i saluti di Lorenzo Totò, presidente del direttivo territoriale di Fermo (che ha sottolineato l’importanza del tema), l’incontro è stato introdotto dal presidente regionale Confartigianato Imprese demaniali, Mauro Mandolini. “Nel corso di questi anni – ha detto Mandolini – le nostre famiglie hanno creato imprese che sono cresciute con sforzi e sacrifici. Sono diventate un’eccellenza italiana invidiata in tutto il mondo. Non è possibile cancellare queste nostre caratteristiche. L’augurio è che le imprese ritrovino quella tranquillità necessaria per continuare a lavorare e crescere”.

“E’ scaduta la data per la consegna degli emendamenti al dl Concorrenza di cui si sta discutendo in Parlamento – ha detto Mauro Vanni, presidente nazionale Confartigianato Imprese Demaniali. – Sono mesi convulsi, che hanno accelerato la nostra attività sindacale. Da adesso in avanti non finisce infatti la nostra opera, anzi: è il momento di lavorare perché da come verranno accolti gli emendamenti e da come verranno applicati i vari decreti attuativi dipenderà il futuro delle nostre aziende. La nostra battaglia sarà serrata e va fatta in maniera unitaria. Condivisa tra sindacati e con le Amministrazioni locali e le Regioni. Dobbiamo arrivare a spingere i partiti a fare vera politica, quella di tutela degli interessi delle aziende e soprattutto dell’Italia”.

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L’incontro dei balneari a Porto Sant’Elpidio

L’intervento dell’assessore regionale Guido Castelli

E’ intervenuto anche l’assessore al demanio della Regione Marche Guido Castelli, che ha fatto il punto sulla situazione.

“La questione intercetta l’interesse pubblico – ha spiegato – e la Regione Marche ne condivide alcuni principi. Tanto da aver voluto evidenziare che il lavoro, gli investimenti e la dedizione e professionalità di chi esercita l’attività balneare creano un modello di sviluppo turistico che merita attenzione. Ci sono 868 concessionari nelle Marche, di cui 127 nel Fermano: ci siamo assunti la responsabilità di tutelare i lavoratori e l’interesse pubblico, affinché i 9 milioni di visitatori che scelgono le nostre spiagge possano continuare ad usufruire di questa professionalità”.

“Il Consiglio regionale – ha proseguito – ha sostenuto e trasmesso a Draghi il nostro intento di far precedere ogni valutazione di riordino in materia all’espletamento e al completamento della mappatura. La direttiva parla chiaro: l’operatività dell’ordinanza esiste solamente dove sia accertata la scarsità della risorsa. Che ad oggi non è appurata. Non è quindi un semplice cavillo burocratico. Le Marche hanno 164mila metri lineari di costa, di cui 125mila accessibili. Di quest’ultime, solo 61mila sono già oggetto di concessione. Possiamo dire che nelle Marche non vi sarebbero i presupposti per l’applicazione”.

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L’incontro dei balneari a Porto Sant’Elpidio

“Gli imprenditori che hanno fatto gli investimenti – ha concluso l’assessore Castelli – sapevano di poter completare il lavoro con una data operatività della concessione. Che ora si vuole disastrare. Agli imprenditori serve un quadro giuridico chiaro. Quello attuale  è opaco e rarefatto”.

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