Le Università italiane non finiscono più di stupirci. In negativo, diciamolo subito. Dopo la figuraccia della Bicocca, a stretto giro di posta arriva anche quella della Luiss: il fiore all’occhiello della cultura made in Confindustria. Ricapitoliamo.
Censura formato Bicocca
E invece no. Seconda sorpresa dal mondo accademico.
Censura formato Luiss
Censura formato Luiss – I fatti
Il professor Alessandro Orsini è intervenuto qualche giorno fa nella trasmissione di La7 Piazzapulita, condotta da Corrado Formigli. E’ stato invitato dagli autori in qualità di esperto, parte del suo curriculum la trovate qui.
In questa sede ci interessa sottolineare che è il direttore dell’Osservatorio sulla Sicurezza Internazionale della LUISS e del quotidiano Sicurezza Internazionale. E che inoltre è professore associato nel Dipartimento di Scienze Politiche della Libera università di Confindustria.
Nel corso della trasmissione, rispondendo alle domande del conduttore, ha esposto le sue considerazioni su quanto sta accadendo in Ucraina. E ha “avuto l’ardire” di inquadrare l’attuale situazione in un contesto storico più ampio, con riferimenti al passato non solo recente. Ha anche analizzato le posizioni della Nato, dell’Unione europea, degli Stati Uniti. Sempre da studioso, rigorosamente da storico.Certo, ci sono stati momenti di confronto vivace con il vicedirettore ed editorialista del Corriere della sera Federico Fubini. Confronto fra un giornalista e uno studioso, libero il primo di fare domande e libero il secondo di dare le sue risposte. Poi…
Censura formato Luiss – Il comunicato
Poi è arrivato un comunicato ufficiale della Libera Università di Confindustria. Università che si definisce libera, ci corre l’obbligo di sottolinearlo. Eccolo.
L’ultimo paragrafo è da leggere con grande attenzione. Ci sarebbe da recuperare un antico esercizio scolastico, quello dell’analisi del testo. A proposito, si pratica ancora?
“La Luiss reputa dunque fondamentale che, soprattutto chi ha responsabilità di centri di eccellenza come l’Osservatorio sulla Sicurezza Internazionale, debba attenersi scrupolosamente al rigore scientifico dei fatti e dell’evidenza storica, senza lasciar spazio a pareri di carattere personale che possano inficiare valore, patrimonio di conoscenza e reputazione dell’intero Ateneo”.
Quel “senza lasciar spazio a pareri di carattere personale” non fa venire i brividi anche a voi?
Vuol dire forse che esiste un parere ufficiale della Luiss al quale tutti i suoi collaboratori devono obbligatoriamente attenersi? E gli studenti? Saranno liberi di manifestare il proprio pensiero gli studenti della Libera università o dovranno adeguarsi anche loro? Al parere ufficiale formulato da chi, poi?
A noi pare che in realtà sia stata questa sconsiderata forma di censura esercitata dai vertici della Luiss a inficiare “valore, patrimonio di conoscenza e reputazione” di un intero Ateneo.