Legambiente interviene in merito all’incidente di alcuni giorni fa alla Raffineria Api di Falconara. Incidente che fortunatamente, grazie all’intervento del personale addetto alla sicurezza, non ha avuto conseguenze sui lavoratori.
Ma che ha comunque destato preoccupazione tra gli abitanti della città.
“L’incidente ci ricorda che una riconversione della raffineria fondata su innovazione tecnologica e fonti rinnovabili non è più rimandabile”. Lo dichiarano in una nota congiunta Marco Ciarulli, presidente di Legambiente Marche e Marina Galeassi, presidente del circolo Legambiente Falconara “Martin Pescatore.
“E’ la strada migliore – scrivono – per tutelare l’ambiente e continuare a produrre energia, garantendo lavoro duraturo alle persone. È arrivato il momento di smantellare l’acciaio in mare delle piattaforme esistenti, per sostituirlo con un parco con cui si potrebbe produrre anche l’idrogeno verde utile alla decarbonizzazione di impianti industriali inquinanti come le raffinerie”.
L’associazione ricorda che le crisi climatica ed energetica non lasciano più tempo per tergiversare sulle scelte e sugli investimenti nella giusta direzione.
Soprattutto con una guerra in corso.
“Continuare a investire sulle fonti fossili – concludono Ciarulli e Galeassi – oltre ad aggravare la crisi climatica, alimenta una dipendenza troppo forte da Paesi esteri. Paesi la cui democrazia è a rischio. Chiediamo all’Api di Falconara di mettere in campo da subito un programma di riconversione nella direzione della vera transizione. Come il popolo inquinato del territorio chiede da anni. E ci auguriamo anche un protagonismo degli amministratori locali e regionali su questo fronte, per rispondere una volta per tutte alle legittime richieste da parte dei cittadini e comitati locali”.
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