Gli sviluppi della crisi Ucraina Russia e le conseguenti decisioni dei Paesi della NATO includono l’attivazione di una serie misure relative al rafforzamento degli impieghi e posizionamenti militari. Misure che riguardano anche l’apporto dell’Italia.
Crisi Ucraina: le decisioni della NATO
Il Consiglio Atlantico ha deciso di potenziare il dispositivo di forze impiegate nelle operazioni NATO già attive. Questo per rassicurare gli alleati più esposti sul fianco est e svolgere, contemporaneamente, un’azione di deterrenza nei confronti della Russia,
Ha deciso, inoltre, di potenziare il contingente di forze in elevata prontezza che gli alleati mettono a disposizione per affrontare le situazioni di crisi.
Crisi Ucraina: le decisioni dell’Italia
Su proposta dei ministri Luigi Di Maio e Lorenzo Guerini, il Governo ha approvato un decreto legge recante “Disposizioni urgenti sulla crisi in Ucraina”.
Il DL nel dettaglio prevede:
♦ l’autorizzazione al Ministero degli Affari Esteri a derogare alle norme vigenti per l’erogazione di aiuti e assistenza a favore delle autorità e della popolazione dell’Ucraina.
♦ Uno stanziamento aggiuntivo di 10 milioni per rafforzare funzionalità e sicurezza delle sedi diplomatiche italiane e per la tutela di interessi e cittadini italiani all’estero.
♦ Lo stanziamento di 1,1 milione di euro per potenziare l’operatività dell’Unità di crisi e facilitare le procedure di assistenza ai cittadini italiani all’estero anche attraverso l’uso di applicativi informatici.
♦ La proroga per l’anno 2022 dei dispositivi NATO già in corso (*).
Nel dettaglio:
1) presenza avanzata e rafforzata in Lettonia (enhanced Forward Presence), attraverso l’impiego del numero massimo di 250 unità di personale e 139 mezzi terrestri.
2) Dispositivo per la sorveglianza aerea attraverso attività di Air Policing, con impiego del numero massimo di 130 unità di personale e di 12 mezzi aerei, attualmente dislocati in Romania. Attività di pattugliamento aereo nell’ambito delle misure di rassicurazione degli alleati nel fianco est, attraverso 2 mezzi aerei (un rifornitore e un mezzo per raccolta dati).
3) Dispositivo per sorveglianza navale e attività di raccolta dati nell’area sud dell’Alleanza (cioè nel Mediterraneo orientale e nel Mar Nero). Impiego del numero massimo di 235 unità di personale, due mezzi navali più uno ulteriore, secondo necessità, e di un mezzo aereo.
♦ Mobilitazione di ulteriori forze ad alta prontezza, denominate “Very High Readiness Joint Task Force-VJTF”, fino al 30 settembre 2022, attraverso l’impiego di 1350 unità, 77 mezzi terrestri, 2 mezzi navali (a partire dal secondo semestre 2022) e 5 mezzi aerei.
La consistenza massima per lo svolgimento di tali missioni è pari a 1.970 unità.
Il contributo diretto dell’Italia all’Ucraina
Il decreto prevede anche la cessione alle autorità governative dell’Ucraina, a titolo gratuito, di mezzi e materiali di equipaggiamento militari non letali.
Vengono perciò resi disponibili equipaggiamenti per la protezione individuale per i militari ucraini e materiali per lo sminamento umanitario a favore della popolazione civile.
La disposizione intende fornire risposta concreta alle richieste di supporto indirizzate alla Comunità internazionale, a cui l’Italia ha voluto contribuire.
(*) Dispositivi della NATO che sono già stati autorizzati dal Parlamento per tutto l’anno 2021.
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