Vertenza autotrasporto: si tratta, ma in mancanza di risposte da parte del Governo Draghi, si darà il via ad azioni di protesta, senza escludere il fermo della categoria. La Cna Fita Marche è disponibile al confronto con le istituzioni, pronta a rappresentare le legittime richieste delle imprese. Deciderà, insieme alle imprese associate e con le altre associazioni, le iniziative più efficaci per raggiungere le soluzioni auspicate dalla categoria.
Autotrasporto: la posizione di Cna Fita Marche
“Non ci riconosciamo nelle azioni di violenza di questi giorni sulle strade della nostra penisola –dichiara Roberto Grazioli, presidente Cna Fita Marche. – Non escludiamo il ricorso al fermo nazionale dei servizi, ma sempre nel rispetto delle norme e del codice di autoregolamentazione”.
Quelle dell’autotrasporto è una crisi infinita. Negli ultimi dieci anni, nelle Marche, un Tir ogni cinque ha spento il motore. Definitivamente. Si è passati, infatti, dalle 4.600 imprese di trasporto del 2010 alle 3.600 della fine di quest’anno. Una perdita di mille aziende e di oltre 3mila dipendenti.
“Ora siamo arrivati a un punto di non ritorno – continua Grazioli. – E’ in gioco la sopravvivenza di un intero settore stretto nella morsa dei rincari del carburante e delle materie prime. E come se non bastasse, schiacciato dalla concorrenza dei Tir stranieri.
Si registrano aumenti generalizzati per oltre il 25% nell’arco di un anno. Aumenti che equivalgono a maggiori costi per oltre 535 milioni di euro che l’autotrasporto non riesce a scaricare sui committenti. E che finiscono per pesare interamente sui già ristretti margini di profitto delle imprese.
Si tratta di extra-costi non più sostenibili. Che si sommano al perdurare delle criticità che affliggono il comparto, per le quali già da tempo chiediamo risposte urgenti da parte del Governo. Servono provvedimenti immediati al fine di controbilanciare gli effetti degli aumenti e dare ossigeno alle imprese”.
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