“A tutto gas, ma nella direzione sbagliata. Contro le Bufale Fossili e nucleari” è una manifestazione nazionale che interesserà 20 città italiane. E’ organizzata da 44 sigle, tra associazioni, comitati e movimenti, che si occupano di tutela dell’ambiente. Si terrà sabato 12 febbraio.
Un flash mob, con presidio, è fissato per le ore 14.15 anche a Falconara, presso il ponte ciclopedonale, zona Rocca Priora.
Ambiente: l’appello delle Associazioni a Draghi
“Il cambiamento climatico continua la sua inarrestabile corsa e il limite di 1,5°C è sempre più vicino. Continuando con le attuali politiche globali si avrà un aumento delle temperature fino a circa 2,7°C, di molto oltre gli obiettivi fissati negli Accordi di Parigi.
Non possiamo perdere altro tempo. In questo contesto il Ministero della Transizione ecologica, secondo il Sole24ore, sta valutando interventi legati a circa 50 centrali a gas fossile. Per 20.000 MW di nuova potenza distribuita: parte di un piano da 30 miliardi di euro fatto di più di 115 interventi infrastrutturali del gas fossile.
Oltre a rispolverare pericolose e velleitarie ricette come il nucleare. L’Italia sta sbagliando strada.
Per uscire dal carbone, il nostro Paese non ha bisogno né di nuove centrali a gas fossile né del nucleare, ma di accelerare lo sviluppo delle fonti rinnovabili”.
È questo l’appello che 44 sigle tra associazioni, comitati e movimenti lanciano al Governo Draghi. Lo fanno con una grande mobilitazione territoriale e di piazza, fissata per sabato 12 febbraio, che toccherà oltre 20 città. Civitavecchia, Ravenna, La Spezia, Napoli, Presenzano, Falconara, Fusina, Brindisi, Venezia, Potenza, Pescara, Portoscuso/Portovesme, solo per citarne alcune.
Il filo conduttore sarà il messaggio “A tutto gas. Ma nella direzione sbagliata. Contro le bufale fossili e nucleari”.
Le associazioni in questione hanno sottoscritto un manifesto nel quale spiegano le loro motivazioni e le proposte che lanciano a Mario Draghi. Tra cui quella di esprimere in sede UE, in particolare nel Parlamento Europeo, una netta contrarietà all’introduzione di gas e nucleare tra le fonti verdi.
“Il gas fossile – si legge nella nota diffusa alla stampa – viene descritto come l’unica opzione praticabile per affrontare il cambiamento climatico. Quando in realtà è una risorsa altamente climalterante, la cui dipendenza la stiamo pagando a caro prezzo nelle nostre bollette.
L’Italia importa il 94% del gas naturale che utilizza e ciò porta ad un’eccessiva dipendenza dal contesto internazionale e una conseguente vulnerabilità.
Assolutamente non mitigabile da eventuali nuove estrazioni dalle irrisorie riserve nazionali, che non si avrebbe se investissimo nelle rinnovabili.
L’aumento dei costi in bolletta è da considerarsi, infatti, come diretta conseguenza proprio di questa politica di dipendenza dal gas fossile indipendentemente dalla sua provenienza e non è imputabile alla necessaria transizione ecologica”.
Ambiente: le richieste
“Pretendiamo – scrivono le 44 Associzioni – che il governo faccia la sua parte nel contrastare la crisi climatica definendo immediatamente un piano di uscita dal gas fossile. E che gli investimenti previsti in questo settore, comprensivi di Capacity Market, che ci costeranno almeno 30 miliardi di euro,vengano direzionati sull’unica vera soluzione: le fonti rinnovabili.
Occorre accelerare lo sviluppo e la diffusione delle fonti pulite, a partire da solare ed eolico, efficientamento energetico, accumuli e innovazione.
È inoltre importante che si proceda al più presto alla semplificazione della normativa per rendere possibile ogni anno l’installazione in Italia di oltre 8 GW di nuova potenza da fonti rinnovabili. Che regioni e amministrazioni comunali sviluppino politiche finalizzate a favorire la realizzazione di nuovi impianti da fonti rinnovabili, a cominciare dalle aree SIN in cui ad oggi si verificano spesso impedimenti legati ad esempio all’assenza di analisi di rischio.
Inoltre è importante che si adottino strumenti e azioni, come quelli delle comunità energetiche, efficientamento dell’edilizia popolare, risparmio energetico, mobilità sostenibile e riassetto e rinaturalizzazione del territorio.
Nella lotta alla crisi climatica, l’Italia deve fare ancora molto a partire dall’aggiornamento del Piano Nazionale integrato Energia e Clima entro 3 mesi. In linea con le indicazioni della comunità scientifica, per evitare l’innalzamento della temperatura globale di più di 1.5°C rispetto al periodo preindustriale.
E deve costruire un piano per una reale transizione ecologica da qui al 2050 definendo chiaramente tappe, obiettivi, strumenti e mezzi considerando, da subito, il gas fossile come fonte energetica residuale. Stabilendo l’obiettivo di uscita definitiva al 2040 e escludendo false soluzioni come il CCS e il nucleare, già bocciato dagli italiani con due referendum, e nuove autorizzazioni per estrazioni, stoccaggio, gasdotti e centrali legati al gas.
Infine, chiediamo al Governo di sviluppare un piano che preveda entro il 2025 l’eliminazione e la rimodulazione dei sussidi fonti fossili, come il Capacity Market. Mantenendo gli incentivi alle energie rinnovabili e chiedendo contributi di solidarietà alle grandi imprese energetiche che oggi ricavano crescenti utili, con l’intento di contrastare il caro bollette.
E di esprimere in sede UE e in particolare nel Parlamento Europeo una netta contrarietà all’introduzione di gas e nucleare tra le fonti verdi”.
Ambiente: le 44 sigle
Il Manifesto “A tutto gas, ma nella direzione sbagliata. Contro le bufale fossili e nucleari”
è stato sottoscritto da:
A Sud; Associazione agricoltori Antica Rufrae Presenzano; Associazione ambientalista Eugenio Rosmann; Assemblea Ecologista. Associazione Comitato di Rione “ENEL” Monfalcone; AssotziuConsumadoris Sardigna; AIACeNA Associazione Interprovinciale Apicoltori Casertani e Napoletani. Benkadì APS; Città Futura; Coordinamento ravennate “Per il Clima – Fuori dal Fossile”; Comitato Milanese Acquapubblica; Comitato SOLE Civitavecchia.
Rete dei Comitati Territoriali Siciliani; Comitato Stop Veleni Augusta-Priolo-Melilli-Siracusa; Disarmisti Esigenti; Earth Day Italia; Ecolobby; Ecomapuche; EkoŠtandrež. ExtinctionRebellion Palermo; Fridays For Future; Forum Ambientalista AdV; ISDE Italia – Sezione Sardegna e Lazio; Il Paese che Vorrei. Laudato Sì, alleanza per il clima, la cura della terra, la giustizia sociale; Legambiente; Mamme per la Salute e l’Ambiente ODV di Venafro; Movimento aretuseo per il lavoro la sicurezza e le bonifiche.
AmbientiAMOciaSIRACUSA; NOplanetB APS; Osservatorio sulla Transizione Ecologica – PNRR; Rete degli Studenti; Rete dei Comitati Territoriali Italiani. No al Fossile Civitavecchia; Rete della Conoscenza (Unione degli Studenti e Link); Rete Emergenza Climatica e Ambientale Emilia Romagna. Greenpeace Italia; Rete per la rinascita dell’Area Enel della Spezia. Si Rinnovabili No Nucleare (Oltre il Nucleare); Rete delle Mamme da Nord a Sud; Unione degli Universitari; UP – Su la testa!; WILPF Italia; WWF Italia.
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