I costi lievitati oltre ogni più fosca previsione rendono estremamente difficoltosa l’attività degli autotrasportatori. Lo dice a chiare lettere CNA Picena: “non siamo più ai tempi degli allarmi ma a quelli dell’emergenza totale”.
L’intervento di Barbara Pietrolungo, presidente di CNA Picena Autotrasporti
“Le ditte di produzione – spiega la presidente Pietrolungo – si fermano per i vertiginosi aumenti dell’energia, di luce e gas. Aumenti che riguardano anche il gasolio per autotrazione, che è ancora largamente il carburante più diffuso, l’additivo AdBlue per i veicoli più moderni e il Gnl, gas naturale liquefatto”.
Si sono registrati aumenti generalizzati per oltre il 25% nell’arco di un anno, che si sono tradotti in maggiori costi per oltre 535 milioni di euro a danno delle PMI. Sono costri che l’autotrasporto non riesce a ribaltare sui propri committenti e che finiscono per scaricarsi interamente sui margini di profitto delle imprese.
“Come associazioni – continua Pietrolungo – abbiano scritto al presidente Draghi, al ministro Giovannini e al viceministro Bellanova. Abbiamo rappresentato che ormai nei territori il malcontento tra le imprese è diffuso e sta generando fenomeni di rabbia che rischiano di sfociare in proteste incontrollate. Abbiamo bisogno di sostegni reali e di meccanismi che consentano il recupero di questi vertiginosi aumenti che stanno sconquassando le nostre imprese.
Il prossimo 17 febbraio è in programma un incontro al Ministero. Ci attendiamo fatti e provvedimenti reali e non parole. Per questo l’autotrasporto si mobilita anche nelle Marche: nelle prossime settimane verranno organizzate manifestazioni in diverse aree del territorio nazionale, compresa la nostra regione. In mancanza di risposte ed impegni precisi sul caro energia, non è esclusa la proclamazione di un fermo dei servizi”.
Leggi anche Scuola e quarantena: secondo il Garante dei minori di Trento il nuovo sistema è discriminatorio