Da una parte c’è il ricorso all’autorità giudiziaria di un medico dell’Area vasta 5 per farsi riconoscere il ruolo di direttore di Dipartimento. Ruolo che avrebbe svolto dal maggio del 2014 al novembre del 2016. Dall’altra c’è l’ Asur Marche che riconosce allo stesso medico una somma di 70mila euro. Lo fa “a mero titolo transattivo e senza valenza ai fini previdenziali. A saldo e stralcio di ogni pretesa oggetto dei contenziosi, giudiziale e stragiudiziale”.
Il consigliere regionale del Partito Democratico Fabrizio Cesetti vuole capire capire cos’è accaduto e presenta un’interrogazione alla Giunta regionale.
“In tempi come questi – afferma Cesetti – con gli ospedali in grande difficoltà e il personale sanitario ormai ridotto allo stremo delle sue forze dopo due anni di pandemia, credo che per la credibilità dell’intero sistema sia utile chiarire vicende e atteggiamenti che possono apparire opachi. Generando malcontento all’interno delle nostre strutture”.
“Per tale motivo – continua il consigliere – mi è sembrato utile depositare questa interrogazione che, spero, permetterà al Presidente e all’Assessore alla sanità di spiegare in maniera esaustiva quanto accaduto. Anzitutto è bene che si porti a conoscenza del Consiglio e dei cittadini quale sia il Dipartimento dell’AV5 interessato dal caso. Ma anche la data del provvedimento di conferimento dell’incarico di direttore del suddetto Dipartimento. E i motivi per i quali non sono state corrisposte le indennità retributive spettanti.
Non meno importante, poi, è capire da chi e per quale motivo sia stato consentito lo svolgimento delle funzioni di direttore di Dipartimento senza attribuire formalmente l’incarico. Infine, vorremmo conoscere le ragioni per cui si è attesa la promozione di un giudizio, e ben oltre cinque anni dalla cessazione delle funzioni, per stipulare la conciliazione. Auspico davvero che la giunta regionale riesca a definire i contorni di tutta questa storia. Che a oggi ci porta a sollevare legittimi dubbi sulla sua correttezza”.
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