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Conto corrente e sua gestione. Per avere un conto bancario si spende in media 90 euro all’anno. Il costo scende se ci si dota di un conto online.  

Conto corrente, il costo annuo per mantenerlo

In crescita il costo di gestione del proprio conto corrente bancario. A confermarlo i dati condivisi da Bankitalia. Per mantenere attivo e poter compiere operazioni su di un conto, è occorrono in media 90 euro l’anno tra costi di gestione e altro. Indiscrezioni danno tali costi in aumento costante nei prossimi mesi.

Per tutti coloro che intendono svolgere operazioni prevalentemente attraverso internet, il costo scende suo 20 euro. Tale vantaggio consistente è dovuto da una struttura tariffaria più conveniente, diversa composizione del paniere di servizi fruiti. Una differenza di mancanza di comunicazione diretta secondo l’opinione comune della popolazione di risparmiatori.

Crescono costi, diminuiscono servizi

La situazione pandemica globale ha portato alla luce una situazione in cui i costi fissi all’utente finale aumentano mentre i servizi diminuiscono. Sono sempre tanti gli enti creditizi che ricevono esclusivamente su appuntamento e con ingressi ancora contingentati. Sempre più segnalazioni rilevano una netta diminuzione di assistenza tecnica. 

AltroConsumo segnala che famiglie con operatività media, giovani e pensionati hanno visto incrementare inesorabilmente le spese dei propri conti nel corso di un anno. Gli interessi sui soldi depositati in banca sono pochi e ampiamente tassati. Nel computo delle spese ve ne sono alcune fisse e altre variabili.

Malumori e lunghe attese degli segnalano nel primo giorno del green pass obbligatorio per poste e banche. Tanti i problemi con le nuove apparecchiature predisposte per la codifica del green pass. Tutte criticità che troveranno soluzione nei prossimi giorni.

Prossime conseguenze 

Nei prossimi mesi e anni assisteremo a un graduale passaggio a un conto online. La spesa in questo modo si attesta su un livello significativamente inferiore a quello dei conti bancari convenzionali. il divario deriva principalmente da una struttura tariffaria più conveniente. Da un lato la più bassa percentuale di clienti tenuti al pagamento dei canoni. Dall’altra l’inferiore importo del canone di base pari al 31,9 per cento dei conti convenzionali. 

 

 

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