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Un bell’esemplare di lupo appenninico è stato investito e ucciso sulla Pedemontana delle Marche, nel tratto tra Fabriano e lo svincolo per Cerreto d’Esi. La Polizia Stradale è subito intervenuta sul posto e ha allertato gli operatori del CRAS – Centro Recupero Animali Selvatici delle Marche. Gli operatori hanno celermente recuperato e rimosso il corpo del lupo.

“Già in fase progettuale – commenta la LAC Marche – avevamo paventato la possibilità che si verificasse un evento del genere su una strada come la Pedemontana delle Marche. Una strada concepita e progettata con criteri edili ed urbanistici risalenti a molti decenni fa. Che non tenevano minimamente conto dell’impatto sull’ambiente naturale che questa infrastruttura avrebbe poi determinato. La Pedemontana è infatti il classico esempio di opera infrastrutturale che causa una interruzione, una frammentazione e un isolamento degli habitat che attraversa.

In particolare, essa rappresenta un ostacolo insormontabile agli scambi faunistici lungo l’Appennino Umbro-Marchigiano e le aree protette.

Come la Riserva Naturale Regionale di San Vicino e Canfaito, ed il Parco Naturale Regionale di Frasassi e Gola della Rossa situate ad est. Questo perché nel progetto non è stata prevista la creazione di tunnel e/o sottopassi per permettere agli animali selvatici di oltrepassare indenni la strada. Noi della LAC Marche e del Comitato NO Pedemontana lo avevamo invece espressamente richiesto”.

Lupo investito sulla Pedemontana

“Gli animali – prosegue Danilo Baldini, delegato LAC – come gli anfibi (rospi, rane, tritoni ecc…), ma anche lupi, caprioli, cinghiali, volpi, ricci, istrici, tassi ecc…, si spostano quotidianamente da un ambiente naturale all’altro alla ricerca di cibo, rifugio o per riprodursi. E utilizzano dei ‘corridoi faunistici’, che sono delle vere e proprie strade naturali per gli animali. Inoltre, l’assenza di una recinzione metallica ai bordi della Pedemontana, farà si che gli animali, soprattutto nelle ore notturne, attraversino sempre la strada. Finendo quindi investiti e uccisi dagli automezzi in transito”.

“Chiaramente – conclude Baldini – se ad essere travolto è un rospo o un riccio, l’investitore può anche non accorgersene.

Ma se ad impattare con il mezzo fosse un cinghiale, un capriolo o anche un cavallo scappato dal suo recinto, le conseguenze fisiche e materiali anche per l’automobilista potrebbero essere serie e gravi!

Realizzare questi sottopassi e tunnel avrebbe comportato una spesa minima, ma essi si sarebbero potuti fare anche a costo zero, facendoli magari coincidere con sottopassi o canali di scolo per le acque piovane, già previsti nel progetto della strada. Sarebbe bastata quindi una semplice e gratuita collaborazione con la nostra associazione per limitare danni incalcolabili alla biodiversità animale. Ed evitare futuri e sicuri incidenti, anche mortali, per gli esseri umani che utilizzeranno la Pedemontana. Purtroppo, non siamo stati neppure ascoltati”.

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