“Quella che si è appena abbattuta sul ‘sistema casa’ è una tempesta tropicale che può spazzar via quando di buono fatto negli ultimi mesi. Con tanti saluti alla ripresa”. Questo l’allarme lanciato Confartigianato Imprese Macerata – Ascoli Piceno – Fermo.
“Le nostre preoccupazioni, manifestate con forza nei giorni scorsi – afferma Stefano Foresi, responsabile interprovinciale del settore Edilizia – sono diventate presto realtà. Ciò dal momento in cui il DL Sostegni ter è entrato in vigore con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
Per l’associazione di categoria, il punto che nei Bonus Casa preoccupa di più è la stretta sulla possibilità di cessione dei crediti fiscali, limitata ad un solo trasferimento a terzi. Il rischio è che un istituto bancario perda l’interesse nell’assorbire il credito stesso, perché impossibilitato a ritrasmetterlo nuovamente.
“Inoltre – prosegue Foresi – è stato fissato al 7 febbraio il termine entro cui possono essere smaltiti i crediti pregressi. Dopo questa data, entreranno nel limbo le imprese che hanno comprato il credito anziché concedere lo sconto in fattura: tale credito resterà sul loro groppone? Sembrerebbe proprio di sì.
La norma era stata voluta per colpire i disonesti, ma al posto di misure mirate per gli evasori si è deciso di introdurre stop generalizzati, che danneggiano senza ragione i tanti operatori onesti”.
Confartigianato si era mossa subito, attivandosi a livello nazionale fin dai primi esiti del Consiglio dei ministri che ha approvato il Sostegni ter.
“Chiediamo – continua il segretario – una modifica che renda possibili almeno due cessioni. E, in ogni caso, cessioni plurime nei confronti di soggetti istituzionali quali banche, assicurazioni e soggetti iscritti all’albo degli intermediari finanziari. Non dimentichiamo che questo provvedimento ha un forte impatto nel nostro territorio e la preoccupazione è maggiore proprio nelle zone del Cratere sismico. Qui, si sta facendo un utile uso dei vari bonus a disposizione e, ad esempio per quanto riguarda gli accolli, le ripercussioni negative potrebbero essere amplificate, andando ad incidere sulla ricostruzione.
Visto che il prossimo passaggio sarà in Parlamento, in sede di dibattito invocheremo con forza lo stralcio della norma o, comunque, che vengano prese in considerazione le obiezioni da noi presentate.
Non si può minare in questo modo il mercato e la tranquillità di tanti imprenditori che cercano di risollevarsi in un momento economicamente così difficile”.
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