Massimo Ubaldi, presidente dell’Associazione Nazionale Costruttori Edili – ANCE di Ascoli Piceno, torna a scrivere al Commissario per la ricostruzione Giovanni Legnini. Chiede un suo autorevole intervento presso il Ministero dello Sviluppo Economico e l’Agenzia delle Entrate.
La preoccupazione degli imprenditori è rivolta all’autorizzazione della Commissione europea, necessaria a rendere attiva l’agevolazione fiscale del credito d’imposta.
Entrando nel dettaglio, la nuova norma non prevede alcun tipo di automatismo. Pur facendo innovativamente riferimento al regime “straordinario” degli aiuti di Stato previsto dal “Temporary Framework”. E desta apprensione la sua compatibilità con gli stringenti vincoli di Bruxelles.
Per questo motivo, gli imprenditori ANCE esprimono forti timori al Commissario circa “l’indispensabile placet europeo che anche l’articolo 43-ter del DL 6 novembre 2021 n. 152 richiede per rendere operativa l’agevolazione per l’anno 2021 e, di conseguenza, per sbloccare la trasmissione delle domande all’Agenzia delle Entrate”.
Si tratta di una partita infinita che non si è ancora conclusa positivamente dopo la doccia fredda della bocciatura europea del 2021.
Nella missiva Ubaldi torna alla carica per una proroga del credito d’imposta sollecitata dallo stesso Legnini in occasione dell’Audizione presso le Commissioni riunite Affari costituzionali e Bilancio della Camera dei Deputati, sulla conversione del decreto c.d. “Milleproroghe”. Sollecitata recentemente anche dalla Regione Marche.
Una questione di attenzione nei confronti delle imprese locali fiaccate dalle tantissime emergenze che si sono succedute dal 2016 anche alla luce dell’operatività fino al 31 dicembre 2022 dell’analoga misura agevolativa prevista per il Mezzogiorno.
E’ indiscutibile, peraltro, conclude il Presidente di Ance Ascoli Piceno, che “la tempestiva estensione temporale dell’incentivo fino a tutto il 2022 farebbe riemergere quegli investimenti non realizzati a causa della precarietà del quadro normativo”.
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