Pesaro – Esercizi pubblici, bar, ristoranti e discoteche diventano veri e propri presidi di legalità e tutela. In nome del rispetto, senza condizioni, sempre, della popolazione femminile. Confcommercio Marche Nord ha ospitato la sedicesima tappa di presentazione di #sicurezzaVera, progetto di prevenzione contro la violenza di genere lanciata dalla Federazione Italiana Pubblici Esercizi e dalla Polizia di Stato.
#sicurezzaVera, il progetto presentato a Pesaro
Il progetto vuole sensibilizzare e promuovere sul territorio la cultura di genere, il rispetto. Il valore della diversità, la condivisione e l’inclusività. L’iniziativa punta a far diventare i pubblici esercizi, bar, ristoranti, discoteche e non solo veri e propri presidi di legalità e tutela. Al contempo, ha il fine di incrementare i livelli di sicurezza delle donne, individuando strategie e modalità sempre più efficaci e nuove per diffondere la cultura di genere. Proprio coinvolgendo la rete dei pubblici esercizi, realtà capillari sul territorio, per far sì che ne diventino i principali divulgatori e promotori.
Alla conferenza di presentazione sono intervenuti Amerigo Varotti, direttore generale Confcommercio Marche Nord; Tommaso Ricciardi, Prefetto Pesaro e Urbino; Enzo Belloni, assessore del Comune di Pesaro; Valentina Picca Bianchi, presidente Gruppo donne omprenditrici Fipe; Serenella Marini, vice Questore di Pesaro.
Presenti anche il professor Roberto Franca; Adele Cerisoli, Consigliera nazionale Gruppo donne imprenditrici Fipe; Agnese Trufelli, vice direttore Confcommercio Marche Nord. Ha moderato Davide Ippaso, referente provinciale Fipe.
“Siamo molto contenti – ha esordito Varotti – di ospitare la presentazione di questo importante progetto. Legalità e sicurezza sono temi che ci stanno da sempre particolarmente a cuore. A riguardo annuncio che il 20 marzo ospiteremo la 19esima edizione del Premio antiracket. Premio che sarà assegnato al procuratore della Repubblica di Catanzaro Nicola Gratteri”.
“Ogni donna – ha affermato Valentina Picca Bianchi – è vera quando si sente sicura. Tutti noi dobbiamo adoperarci concretamente per individuare strategie e modalità sempre più efficaci per diffondere la cultura di genere.
Grazie alla collaborazione con la Polizia di Stato abbiamo dato vita a questo progetto che dà centralità ai pubblici esercizi.
I pubblici esercizi sono luci accese nel territorio, ne abbiamo uno ogni 250 abitanti. Siamo partiti con una campagna di ascolto di testimonianze di violenza e oggi siamo alla 16esima tappa di presentazione del progetto.
La rete dei pubblici esercizi che aderiscono si sta sempre più estendendo.
In Italia sono 300.000 di cui circa il 40% a titolarità femminile. Incrementare la sicurezza personale facendo rete e diffondendo la cultura di genere e il rispetto della diversità, è il nostro obiettivo. La fase successiva consisterà in iniziative informative e formative. Metteremo i pubblici esercizi nelle condizioni di riconoscere l’emergenza e la gravità, così da far scattare l’intervento delle forze dell’ordine. Insieme, anche con la collaborazione degli istituti scolastici, possiamo fare tanto per combattere la violenza di genere”.
“Solo con l’unità d’intenti – ha aggiunto il vice questore di Pesaro Serenella Marini – si può contrastare il fenomeno della violenza di genere. Non è una questione privata ma collettiva. Un ruolo decisivo ce l’ha la comunità. Una iniziativa come quella odierna è da applaudire perché le istituzioni da sole non bastano; bisogna cambiare l’approccio culturale.
Un protocollo che bene si inserisce nella campagna della Polizia di Stato ‘Questo non è amore’.
La pandemia ha fortemente influito su questo fenomeno, sia come aumento delle vittime che come recrudescenza di violenze iniziate prima.
Un dato per tutti: ci sono state 15mila richieste di intervento nel 2020, di cui il 90% di nuove vittime. I dati della nostra provincia rispecchiano il trend nazionale. La Polizia di Stato nel 2020 ha ricevuto 26 denunce di maltrattamento, a feonte delle 112 del 2021. 27 denunce per violenza sessuale nel 2020, 40 nel 2021. 60 denunce per atti persecutori nel 2020, quasi 70 nel 2021. La polizia cerca di anticipare sempre di più la tutela delle vittime di violenza di genere perché ormai è chiaro che oltre alle indagini il compito di un poliziotto è quello di saper ascoltare. E accogliere la donna che ha paura di denunciare, che teme di non essere creduta”.
Le foto sono di Beatrice Di Carlo.
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