In ogni spoglio post-voto-segreto che si rispetti spuntano sorprese, è la regola. In quello di oggi, dopo la prima votazione per eleggere il Presidente della Repubblica, la sorpresa più sorpresa è il voto ad Amadeus.
Ma poi, a pensarci bene: se dal palco di Sanremo i Måneskin sono riusciti a conquistare il mondo, perchè mai dallo stesso palco Amadeus non dovrebbe conquistare l’Italia?
La prima votazione per eleggere il Presidente della Repubblica
E’ andato tutto come da copione: fumata nera nella prima votazione del Parlamento in seduta comune integrato dai delegati delle regioni.
Tutto come da copione anche per quanto riguarda il rito delle schede bianche. Lo aveva anticipato pure la senatrice Emma Bonino che oggi i voti sarebbero stati quasi tutti per una donna: la trionfalmente da più parti votata Bianca Scheda.
E allora, mentre nelle segrete o meno segrete stanze si stanno susseguendo incontri e trattative, noi ci divertiamo spulciando le scelte “goliardiche” (goliardiche?) dei grandi elettori.
Amadeus for President
Come dicevamo, mentre i leader dei partiti si scervellano per trovare un nome su cui far convergere la maggioranza – qualificata prima o assoluta poi – dei voti, i parlamentari scatenano la fantasia. Anche i delegati delle regioni, ovviamente.
D’altra parte, il voto segreto può diventare una vera e propria istigazione alla burla. O al “francotiratorismo”, dipende dalle situazioni.
Durante lo spoglio il primo nome che ha fatto sorridere, pronunciato tuttavia con voce impassibile dal presidente della Camera Roberto Fico, è stato quello di Amadeus. E uno pensa: il grande elettore in questione avrà seguito il consiglio dei geni nascosti dietro l’irresistibile pagina Facebook “Degrado postmezzadrile”? Perchè loro quel nome lo avevano suggerito già da qualche giorno: “Casomai mannemo al Quirinale Amadeus”. (Leggere il post “Poru Silvio” per ridere).
Quando Fico ha pronunciato il nome di Alberto Angela (almeno 2 volte) tutti invece hanno pensato che è troppo giovane e che sarebbe stato più credibile un voto a suo papà, l’insostituibile Piero. Che dire, perchè no?
Poi ci sono stati i voti per l’ex portierone della Nazionale – no: non Buffon, è ancora troppo giovane anche lui – Dino Zoff. Per il presidente della Lazio e comproprietario della Salernitana Claudio Lotito, per lo scrittore, alpinista e scultore italiano Mauro Corona.
Ma sono stati votati anche giornalisti di fama come Bruno Vespa, Claudio Sabelli Fioretti e Giuseppe Cruciani de La Zanzara.
Votati persino due ex sindaci della Capitale: Walter Veltroni e Francesco Rutelli.
Risultati finali della prima votazione
Questi invece i risultati finali, con almeno due elementi che faranno riflettere gli strateghi dei partiti: il numero delle bianche e i voti a Paolo Maddalena.
I grandi elettori che hanno espresso il loro voto sono stati 976, meno del plenum dei 1.009.
Le schede bianche sono state 672: numero che corrisponde alla maggioranza qualificata richiesta per eleggere il Presidente della Repubblica nelle prime tre votazioni. Dalla quarta in poi, ricordiamo, diventa sufficiente la maggioranza assoluta di 505 voti.
Le schede nulle sono state 49.
Paolo Maddalena, ex magistrato e vice presidente emerito della Corte Costituzionale, ha ottenuto 36 voti. Lui è un candidato “reale” alla Presidenza della Repubblica, gradito agli ex Grillini confluiti nel Gruppo Misto.
Sergio Mattarella ha avuto 16 voti.
Tra i potenziali candidati indicati in questi giorni, hanno ricevuto voti Marta Cartabia, Silvio Berlusconi, Giuliano Amato, Pier Ferdinando Casini ed Elisabetta Casellati.
Domani si replica: alle 15.00 seconda votazione. La notte sarà lunga per molti.
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