“Sono un’insegnante di Rimini, prego e non mangio nulla da 12 giorni, bevo solo acqua naturale. Sono debole e provato nel fisico, non so quanto potrò resistere. Ma andrò avanti. Chiedo di essere urgentemente ascoltato dalle associazioni, delle istituzioni e dalla chiesa”.
Con queste accorate parole Diego Zannoli, ingegnere 36enne, lancia il suo appello dalla pagina Facebook personale.
Parte da una premessa: “ci sono alcune parole di uso comune che non posso scrivere né pronunciare, altrimenti rischio la chiusura della pagina Facebook e del canale YouTube. Userò altre parole: siero obbligatorio e lasciapassare verde. Mi chiedo com’è possibile che questo succeda in un paese democratico come l’Italia”.
Lo abbiamo raggiunto telefonicamente e lo abbiamo intervistato. Perchè certe storie vanno raccontate. Intanto vi mostriamo una foto di Diego Zannoli pre-sciopero della fame.
L’intervista all’insegnante di Rimini
Cominciamo dall’inizio: chi è Diego Zannoli?
“Ho 36 anni. Dopo la laurea specialistica in ingegneria meccanica ho maturato alcuni anni di esperienza come assegnista di ricerca all’università di Bologna. Da dieci anni insegno nella scuola pubblica. Mi interesso di sostenibilità ambientale, agricoltura naturale, salute e benessere”.
Da 12 giorni non si alimenta, beve solo acqua naturale e prega. Perchè?
“Vorrei essere ascoltato dal Governo italiano, dalle Istituzioni, dalle associazioni e dalla Chiesa”.
Cosa vuole chiedere al Governo?
“La cancellazione del green pass e dell’obbligatorietà del vaccino. Si stanno rivelando strumenti efficacissimi per discriminare le persone, per emarginarle, per togliere loro il lavoro e lo stipendio. Il green pass in pratica è una condanna a morte per fame e per solitudine.
E poi, anche chi ha deciso di vaccinarsi è discriminato: ha perso infatti la libertà di poter cambiare idea. Se ad esempio decidesse di non fare la quarta, la quinta o la decima dose, verrebbe anche lui discriminato, emarginato: privato del lavoro e dello stipendio. Il problema non riguarda solo una minoranza di italiani: riguarda tutti.
Occorre difendere i diritti fondamentali di tutti i cittadini, diritti garantiti anche dalla Costituzione. Non è una questione di diverse opinioni politiche: si tratta di proteggere la base della nostra democrazia”.
Lei come insegnante si sente discriminato?
“Assolutamente sì. Le spiego: un insegnante che fa del male a un alunno viene sospeso dal servizio ma conserva una parte dello stipendio, i cosiddetti ‘alimenti’. Oggi, invece, un insegnante non vaccinato viene sospeso dal servizio senza stipendio e senza gli alimenti. Questo nonostante sia stimato da alunni, genitori e colleghi.
Chiedo: se il problema è sanitario, perché vengono negati anche gli alimenti? L’unica motivazione che intravedo dietro a questa scelta è la volontà di distruggere una categoria di persone a causa di una scelta politica.
Se non fermiamo subito tutto ciò, in futuro un qualunque altro gruppo di cittadini potrebbe essere discriminato allo stesso modo. Semplicemente perché ha idee politiche diverse da quelle del governo in carica”.
Torniamo allo sciopero della fame: al green pass e al vaccino per il covid-19.
“Con il green pass e il vaccino obbligatorio il Governo ha discriminato e condannato a morire di fame tanti cittadini italiani. Dovremmo opporci a tutto ciò, in maniera ferma e decisa.
Green pass e vaccino obbligatorio si sono rivelati inefficaci nel contrastare la pandemia: l’anno scorso, quando ancora questi strumenti non esistevano, avevamo meno casi di oggi. Di ogg,i che abbiamo 9 italiani vaccinati su 10.
Nel mio giro di conoscenze ho visto ammalarsi di covid sia amici vaccinati che amici non vaccinati: non ho notato particolari differenze, né in termini di gravità, né in termini di frequenza della malattia.
Ci sono tanti validi medici che dichiarano che molte ospedalizzazioni si potrebbero evitare se si offrissero le cure adeguate ai pazienti. Cure tempestive. Aggiungo che se ne potrebbero evitare molte altre se si facesse prevenzione primaria e si migliorasse lo stile di vita, in primis l’alimentazione.
Inoltre, è palese che le continue restrizioni a cui siamo sottoposti sono spesso in totale contraddizione l’una con l’altra. Oltre che contrarie al buon senso”.
Faccio l’avvocato del diavolo e le obietto che questo virus ha costretto Governo e CTS a navigare a vista…
“Vero. Ripercorro brevemente. Prima ci hanno detto che dovevamo stare chiusi in casa: era assolutamente vietato fare ginnastica da soli in un parco pubblico. Però era consentito andare dal tabaccaio a comprare le sigarette. Allora la colpa della diffusione del virus era di chi usciva di casa e dei runner solitari.
Poi ci è stato detto che il green pass era uno strumento di libertà e che grazie ad esso tutte le persone sarebbero tornate a fare quello che facevano prima in assoluta sicurezza. Ora il green pass non è più sicuro, ci vuole il green pass rafforzato. E in altre situazioni il super green pass non basta e occorre anche il tampone.
Oggi ci dicono che i tamponi non sono affidabili. E sappiamo che è stato abbondantemente sovrastimato il numero dei morti, perché tantissime persone che arrivano in ospedale e purtroppo muoiono per altre patologie, se hanno il tampone positivo vengono registrate come morte per covid.
In tutta questa confusione, gli untori sono diventati i non vaccinati: il nuovo capro espiatorio.
È incredibile: quasi tutta la popolazione italiana viene vaccinata e se le persone si contagiano lo stesso la colpa è di quei pochi che vaccinati non sono”.
Lei ne ha fatto anche una questione di principio.
“Certo! Perchè in questo scenario continuamente mutevole e contraddittorio è stata fatta la scelta politica di dare visibilità ad alcune voci e di oscurarne altre.
È stata scelta un’opinione ed è stata elevata a verità assoluta: escludendo, discriminando e annientando chiunque avesse idee diverse.
Mi creda: tutto ciò è profondamente contrario al metodo scientifico, che invece non censura nessuno a priori. Occorrerebbe includere anziché escludere. Perchè proprio dalle persone che sono state escluse, oscurate e discriminate potrebbero arrivare idee e soluzioni vantaggiose per tutti noi.
Lo stesso progresso scientifico e tecnologico avanza grazie alle diversità e al dubbio”.
Nel suo appello lei si rivolge anche ai cittadini, per chiedere cosa?
“Le vede tutte queste divisioni in famiglia, fra amici, fra colleghi di lavoro? E’ molto importante ricordarci che non siamo uno contro l’altro. Le diversità non sono un problema, sono invece una ricchezza: possiamo convivere pacificamente, nel rispetto reciproco e imparando vicendevolmente proprio grazie a queste diversità.
Chiedo a noi concittadini italiani di accoglierci tutti come fratelli, senza discriminazioni di alcun tipo. Quando saremo capaci di fare questo, allora potremo entrare nel merito delle questioni. Perchè saremo capaci di dialogare pacificamente per il bene comune, rispettando e valorizzando tutte le reciproche diversità.
Non servono azioni violente. Possiamo invece unirci e confrontarci rimanendo pacifici e non violenti, sono convinto che saremmo ugualmente efficaci.
Viviamo tempi difficili, dobbiamo farci forza l’un l’altro. Anche la Madonna ci avverte, ci saranno prove molto dure ma alla fine il suo cuore immacolato trionferà e il male si autodistruggerà. Noi dobbiamo pregare, rimanere uniti e avere fiducia”.
Chi lo desidera può seguire Diego Zannoli sulla sua pagina Facebook da qui.
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