Teramo – L’unità di crisi si è riunita ieri per adottare misure urgenti per far fronte all’impennata di ricoveri correlata alla pandemia.
Le misure per Teramo e Atri
Per far fronte all’aumento di pressione sugli ospedali, l’Unità di crisi ha disposto la riapertura della Rianimazione covid del terzo lotto dell’Ospedale Mazzini di Teramo. Per ora con 6 posti letto.
All’ospedale di Atri la Riabilitazione è stata già riconvertita in reparto covid, con 19 posti letto. Nelle prossime ore anche la Medicina di Atri diventerà reparto covid.
Contemporaneamente sono state accorpate le Chirurgie e Ortopedie degli ospedali di Atri, Giulianova e Sant’Omero e l’Otorino e la Chirurgia toracica dell’ospedale Mazzini.
“Tutto questo per recuperare personale, in particolare infermieri – spiega il direttore generale della Asl Maurizio Di Giosia – di cui, in attesa della conclusione del recente concorso, si è acuita la carenza. Attualmente infatti, abbiamo 81 dei nostri dipendenti positivi al covid-19, dunque in malattia. Di questi circa la metà sono infermieri. Da qui la necessità di procedere agli accorpamenti, per recuperare personale”.
Per il momento non è stata bloccata l’attività chirurgica, in modo da garantire comunque il trattamento di altre patologie.
L’Unità di crisi ha anche aumentato da 30 a 35 i posti letto nella Rsa di bivio Bellocchio dove confluiscono i pazienti in via di guarigione. A stamattina i ricoveri di pazienti positivi in tutte le strutture Asl erano 104.
“Ci troviamo di fronte a una situazione molto impegnativa – ha aggiunto Di Giosia – ma sostanzialmente diversa rispetto alle precedenti ondate. Se precedentemente i ricoveri erano sostanzialmente causati dalla gravità di patologie causate dal coronavirus, adesso si tratta più che altro di ricoveri causati da patologie ordinarie ma su pazienti malati di covid. Pazienti che dunque necessitano della degenza in reparti ad hoc”.
Leggi anche Cgil Cisl Uil Marche: pandemia, la sanità di nuovo nel caos