Il Presepe è una tradizione in via di estinzione. Sempre meno famiglie ne allestiscono uno a Natale. Per molti, la sua presenza è un lontano ricordo.

Presepe, arte valorizzata ma tradizione in via di estinzione

Il culto del Presepio è sempre vivo nei cuori delle famiglie italiane. Il suo allestimento sta subendo una netta “crisi” esistenziale. Sono sempre di più le famiglie che ne visitano uno in una chiesa o in un luogo pubblico. Sono sempre meno invece, quelle che ne ospitano uno nella propria casa. Eppure non sono molto lontani i ricordi di pomeriggi di dicembre passati in compagnia con genitori e nonni a realizzare e ammirare quelle casette sopra il muschio. Dai pupazzetti alla carta da sfondo, uno scenario che ospitava falegnami, pescatori e la stalla.

Il presepe, o presepio, è la rappresentazione della nascita di Gesù. Ha origine da tradizioni tardo antiche e medievali. L’usanza di allestire il presepio in casa nel periodo natalizio è diffusa oggi in tutti i paesi cattolici del mondo. Si crede che l’inventore sia San Francesco d’Assisi che per primo lo realizzò nel 1223. In realtà non fu un presepe vero e proprio, ma una messa celebrata in una grotta e non in una chiesa.

Un simbolo in balia della globalizzazione

I presepi subiscono profondamente la globalizzazione e una “certa” emancipazione della società contemporanea. Una ritmo di vita frenetico tra lavoro e impegni, diminuiscono drasticamente il tempo e la gioia di farli. La testimonianza di ciò la si ritrova anche nell’albero che negli ultimi anni è tendenzialmente acquistato già pronto o di facile installazione. 

Da qualche anno ormai tendono a scomparire. Non diminuisce invece la sua arte anzi, viene sempre più valorizzata. Da San Gregorio Armeno passando per Greccio, fino a tutte le botteghe artigiane d’Italia, sono ormai considerate opere d’arte uniche, apprezzate e osannate. Composizioni di tutti i tipi, a disposizione di sempre meno famiglie disposte a dedicargli un piccolo angolo della propria abitazione.