Castelluccio di Norcia, grazioso paese in provincia di Perugia, famoso per la fioritura estiva della sua piana, nel cuore del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, sarà finalmente ricostruito.
L’incasato, infatti, era stato gravemente compromesso a seguito del terremoto del 2016, in particolare dopo il 30 ottobre, causando la chiusura e il dislocamento delle attività commerciali e l’inagibilità della quasi totalità delle abitazioni.
Ora, grazie al progetto di ricostruzione, sarà infine di nuovo possibile dormire a Castelluccio di Norcia.
Castelluccio di Norcia: il progetto di ricostruzione
Il progetto di ricostruzione dei Dipartimenti di Ingegneria Civile e Ambientale e di Ingegneria dell’Università degli Studi di Perugia e della Regione Umbria è avveniristico e all’avanguardia.
Il borgo sarà ricostruito su piastre di oltre 6.000 metri quadrati, atte a isolare le costruzioni a livello sismico, in un territorio dove ciclicamente si verificano terremoti.
Il progetto è stato presentato il 15 dicembre al MAXXI di Roma, in una giornata di lavoro dal titolo “Città, infrastrutture e terremoti: modelli antisismici d’avanguardia in Umbria”.
Il modello della ricostruzione
L’ateneo perugino ha previsto per la ricostruzione di Castelluccio la realizzazione di due piattaforme antisismiche, posizionate in ciascuna delle due parti in cui si sviluppa l’abitato.
Le fondamenta consisteranno in una platea di cemento armato spessa poco meno di un metro e dotata di sostegni, dove verranno installati gli isolatori.
La spesa ipotizzata è di circa 6 milioni di euro.
L’ordinanza speciale in deroga
Sul piano normativo, la ricostruzione di Castelluccio è disciplinata dall’Ordinanza Speciale in deroga, firmata lo scorso 15 luglio dal Commissario Straordinario alla Ricostruzione Giovanni Legnini.
L’Ordinanza finanzia il consolidamento del versante nord del centro storico per 1 milione di euro e della viabilità di accesso al nucleo abitato per 2,5 milioni. Ai tre milioni a mezzo si aggiungono altri 2 milioni di euro per la progettazione di sei ulteriori opere pubbliche.
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