La Guardia di Finanza di Fermo è sempre in prima linea nel contrasto delle attività di riciclaggio e di falsificazione. E continua a raccogliere grandi successi sul campo.
Il monitoraggio dei flussi finanziari è il metodo più efficace per individuare i capitali di origine illecita. Consente, quindi, di prevenire e contrastare le forme di riciclaggio che inquinano l’economia legale e alterano le condizioni di leale concorrenza.
I Finanzieri del Comando Provinciale di Fermo hanno approfondito 153 “segnalazioni di operazioni sospette”. Tale attività ha portato alla denuncia all’Autorità Giudiziaria di 2 persone di nazionalità lituana, ritenute responsabili di reati fiscali. Altri due cittadini italiani sono stati denunciati per tentata truffa.
Inoltre, sono stati eseguiti mirati controlli antiriciclaggio nei confronti di specifiche categorie professionali. A seguito di tali controlli un professionista è stato denunciato per falso alla Procura della Repubblica di Fermo. La documentazione in suo possesso, infatti, è risultata alterata mediante apposizione di firme false dei propri clienti.
Ad un altroprofessionista, poi, sono state contestate 169 irregolarità di natura amministrativa, tutte legate all’incompleta (“mancata adeguatezza”) della verifica della clientela.
Per prevenire e contrastare fenomeni di riciclaggio e reimpiego di proventi criminali, i militari hanno effettuato controlli su operatori economici sottoposti all’osservanza di specifici adempimenti.
Sono state elevate sanzioni legate alla mancata identificazione della clientela (necessaria a garantire la tracciabilità dell’operazione) a due “compro-oro”. In un caso, il titolare è stato denunciato per esercizio abusivo dell’attività poichè la sua licenza era scaduta.
In ulteriori attività di servizio, sono state poi sequestrate 157 banconote false, per un valore complessivo di oltre 8mila euro.
Da ultimo, nell’ambito di un procedimento penale per reati fiscali, è stata recentemente eseguita una confisca “per equivalente” (ovvero di beni legalmente acquistati o comunque posseduti, per un valore pari all’illegittimo guadagno) nei confronti di una persona fisica, che ha consentito di recuperare oltre 9 mila euro dal conto corrente e una vettura di grossa cilindrata.
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