Romanzo da leggere tutto d’un fiato quello appena pubblicato da FAS Editore. La casa editrice ascolana ha lanciato sul mercato un nuovo libro intitolato “Mafalda di Savoia, la duplice morte di una principessa italo-tedesca“.
Roma omaggia il romanzo Mafalda di Savoia
Hans-Herbert Holzamer, noto giornalista tedesco, ha dato vita alla stesura di un libro ispirato alla figura di Mafalda di Savoia. Un testo che tratta la duplice morte di una principessa italo-tedesca. Questo volume è il primo della nuova collana “Chartae” Diretta dal Prof. Stefano Barocci già consigliere di ambasciata in Germania. La prefazione è stata firmata dal Prof. Giancarlo Elia Valori, già presidente di Autostrade per l’Italia S.p.A., della SME, scrittore e saggista.
La presentazione ufficiale si è tenuta ieri a Roma presso il Circolo Tennis Belle Arti 1938. Presente l’editore Marco Corradi che ha presenziato all’incontro moderato da Michele Rutigliano, funzionario della Camera dei Deputati, giornalista saggista già membro della Segreteria particolare del Presidente della Repubblica, Oscar Luigi Scalfaro. Tra i graditi ospiti che hanno annunciato l’opera, presenti anche la Prof. Nataliya Chukhray, economista e prorettore della storica Università di Leopoli rettore della Facoltà. Insieme a lei Oberdan Pizzini Presidente della Lav di Rimini, l’esperto di politiche internazionali Edoardo Almagià, l’avvocato costituzionalista Mario De Luca Picione e la giornalista e conduttrice televisiva Angelica Amodei.
La trama
Una donna, una mamma, una regina mancata: tutto questo è stata Mafalda di Savoia. Il romanzo, con la dovizia di un’accurata ricostruzione storica, ripercorre le vicende di vita della principessa italo-tedesca che la portarono ad avere un ruolo cardine nella seconda guerra mondiale fino alle misteriose vicende legate alla sua morte, dando voce a tutti i fantasmi che popolarono la sua esistenza.
Il personaggio
Mafalda è nata principessa d’Italia, poi d’Etiopia e Albania, divenne langravia titolare d’Assia-Kassel per matrimonio. Figlia secondogenita di Vittorio Emanuele III e di Elena del Montenegro, durante la prima guerra mondiale venne coinvolta nelle attività materne di conforto e cura alle truppe. Alla firma dell’armistizio con gli alleati, partì per Sofia per assistere la sorella. Tornata a Roma venne subito arrestata e deportata nel lager di Buchenwald dove morì nella notte del 28 agosto 1944.
