Ancona – I Sindaci coinvolti, riuniti alla Mole Vanvitelliana, hanno promosso a pieni voti MarcheStorie 2021. E hanno già cominciato a pianificare la seconda edizione.
I dati di MarcheStorie 2021
Sono stati il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli e l’assessore Giorgia Latini a snocciolare i dati, tutti soddisfacenti, della prima edizione della manifestazione che racconta le Marche.
Dal 2 al 19 settembre MarcheStorie ha raccolto 23 mila spettatori sparsi nei 56 borghi coinvolti, raggiungendo la cifra di 5 milioni di contatti grazie alla diffusione social.
E nel mese di settembre il turismo regionale ha registrato +15,03% degli arrivi e +25,79% delle presenze. Un record.
Edizione 2022
Tante le novità in programma, a partire dal coinvolgimento delle scuole che approfondiranno la conoscenza e lo studio delle proprie realtà cittadine. Lo faranno già da fine gennaio, per poi sfidarsi, attraverso un gioco a quiz tra le classi vincitrici di ogni borgo, in una finalissima che si terrà a maggio 2022.
E si pensa a una programmazione pluriennale che da un lato faccia crescere il numero dei comuni coinvolti e dall’altro proietti le Marche in un circuito nazionale e internazionale.
Ancona: i due co-direttori artistici
All’incontro di Ancona sono intervenuti anche i due co-direttori artistici di MarcheStorie: Alberto Toso Fei e Paolo Notari. A loro è stato affidato il compito di focalizzare alcuni aspetti del festival concluso.
“Si è trattato di una esperienza fondamentale – ha detto Alberto Toso Fei – perché assieme alle mura, alle case e palazzi, va preservato anche quell’enorme patrimonio costituito dalle storie. Da quella realtà immateriale dei luoghi che li riempie di significato. Lavorare sulle storie significa preservare la memoria e dunque l’identità, in questo caso marchigiana. Siamo felicissimi di riproporre l’esperienza. Spero ci sia maggiore libertà di movimento così da raddoppiare il successo di pubblico già avuto, nella prossima edizione”.
“Direi che è andata molto bene – ha aggiunto Paolo Notari – soprattutto perché il brand MarcheStorie è giovanissimo. Non ha neanche un anno e lo conoscono tutti. Le Marche sono una regione al plurale, dai tanti campanili: il festival unisce insieme tanti spettacoli e tanti borghi in un unico brand. È perciò importante per il turismo che viene per l’evento e poi sceglie il borgo. La prova generale, in questo primo anno è andata bene”.
Leggi anche Marche, Camera e Regione insieme per il rilancio dei borghi