È in corso la “Settimana Europea per la riduzione dei rifiuti“. L’European Week for Waste Reduction (EWWR) coinvolge attivamente i cittadini del vecchio continente fino al 28 novembre 2021.
Rifiuti, azione per ridurne la produzione
Fino al 28 novembre in programma 12 mila azioni per ridurre o rifiuti in tutto il continente europeo. Italia protagonista con oltre 4 mila azioni in programma, un terzo del totale. Obiettivo accende un faro sulla produzione di una quantità eccessiva di rifiuti. Oltre la riduzione anche riuso e riciclo.
La campagna di comunicazione ambientale, intende promuovere tra i cittadini, una consapevolezza sulle eccessive quantità di rifiuti prodotti. Una criticità che impone la necessità di ridurli drasticamente. Ridurre vuol dire effettuare una rigorosa prevenzione e procedere con progetti di riutilizzo.
Tema di questa edizione è “Comunità circolari“. L’idea nasce intorno alla necessità che i singoli cittadini siano coinvolti, partecipino e vedano valore e beneficio locale nel perseguire attività circolari. L’economia circolare e una società a emissioni zero richiede un drastico cambiamento dei modelli di consumo e produzione. Una volontà che va oltre le azioni per il clima.
Le origini dell’iniziativa
L’iniziativa nasce all’interno del Programma LIFE+ della Commissione Europea con l’obiettivo primario di sensibilizzare le Istituzioni, gli stakeholder e tutti i consumatori circa le strategie e le politiche di prevenzione dei rifiuti. Tutte azioni messe in atto dall’Unione Europea, che gli Stati membri devono perseguire, anche alla luce delle ultime disposizioni normative.
I protagonisti
Autorità pubbliche, associazioni, ONG, imprese, istituzioni scolastiche e singoli cittadini possono organizzare un’azione di sensibilizzazione sulla riduzione dei rifiuti. Le autorità pubbliche possono inoltre candidarsi a coordinare la Settimana nel proprio territorio.
Tra le possibili azioni ci sono la creazione di orti urbani, per condividere spazi e ridurre sprechi e rifiuti di imballaggio; oggettoteche per mettere in comune piccoli oggetti ed elettrodomestici. Ma anche catene virtuose di condivisione di vestiti di seconda mano o di cibo che altrimenti verrebbe sprecato. Infine anche piccoli centri di riparazione di oggetti danneggiati, per sfruttare capacità e competenze dei singoli.