Nelle Marche il 24,4% degli edifici scolastici statali è classificato come “vetusto”, cioè di età superiore ai 50 anni. Il dato è superiore alla media nazionale, che è pari al 17,8%. Inoltre solo il 55% dei nuclei familiari è raggiunto da connessioni veloci. E non lavora e non studia l’11,5% dei giovani compresi tra i 15 e i 24 anni.
Sono alcune delle evidenze emerse dal report “Le mappe della povertà educativa nelle Marche”, realizzato da Openpolis e dall’impresa sociale Con i Bambini. Report presentato ieri, martedì 16 novembre, in diretta streaming, nel corso di un evento organizzato dalla Consulta tra le Fondazioni bancarie marchigiane.
I dati per le Marche
Dal report emerge che nel 2019 la quota di giovani tra 18 e 24 anni che ha lasciato la scuola prima del diploma si attesta all’8,7%, dato inferiore alla media nazionale del 13,5%. Invece i Neet, cioè i ragazzi tra i 15 e i 24 anni che non lavorano e hanno anche abbandonato la scuola, sono l’11,5%: uno dei dati più bassi tra le regioni italiane.
I mesi di didattica a distanza hanno dimostrato quanto agenda digitale e contrasto della povertà educativa siano legate in modo determinante. Solo il 55% delle famiglie marchigiane dispone di connessioni veloci, dato di oltre 10 punti al di sotto della media nazionale (68,5%). Nella banda larga ultraveloce (connessioni superiori a 100 Mbps) il dato peggiora: 25% delle famiglie potenzialmente raggiunte. Circa 12 punti al di sotto della media italiana (36,8%).
I commenti
“La responsabilità di crescere le nuove generazioni – ha ribadito Angelo Davide Galeati, presidente della Fondazione Carisap – non può essere caricata esclusivamente sulle spalle della scuola. Deve essere un impegno di tutta la comunità. Famiglia, scuola e società civile nelle proprie espressioni organizzative e nei contesti quotidiani, devono offrire alle nuove generazioni proposte interessanti nel quadro di relazioni educative sostenibili, proficue e costruttive”.
“Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile – ha spiegato Giorgio Righetti, direttore Acri – è nato nel 2016 su iniziativa delle Fondazioni di origine bancaria.
Dopo sei anni possiamo dire che un’esperienza come questa dimostra che il partenariato pubblico-privato è una strada per affrontare in maniera efficace problemi complessi come quello della povertà educativa. Le Fondazioni hanno messo a disposizione complessivamente oltre 600 milioni di euro. Circa la metà già assegnati per il sostegno di 384 progetti in tutta Italia. Raggiungendo, così, quasi 500mila ragazzi. Il Fondo sta rimettendo al centro dell’attenzione questo fenomeno, che è cruciale per lo sviluppo del Paese. Le mappe regionali della povertà educativa possono contribuire ad alimentare ulteriormente la conoscenza di un fenomeno che ci riguarda tutti, come cittadini”.
“Sono oltre 400 i cantieri educativi avviati in tutta Italia – ha sottolineato Marco Rossi-Doria, presidente di Con i Bambini. – Cantieri che coinvolgono più di 7.150 organizzazioni, tra terzo settore, scuole, enti pubblici e privati. Questi dati dimostrano l’impegno delle Fondazioni bancarie insieme a Governo e Terzo settore nell’affrontare il fenomeno della povertà educativa minorile in una logica di sistema. Sperimentando, rafforzando le comunità educanti presenti sui territori. I progetti complessivamente sono sostenuti con oltre 335,4 milioni di euro. Nelle Marche sono stati avviati 32 interventi, tra regionali e multiregionali, coinvolgendo 230 organizzazioni marchigiane sostenute con circa 9,3 milioni di euro. Attraverso l’Osservatorio, inoltre, mettiamo a disposizione di decisori, operatori e giornalisti i dati sulla povertà educativa a livello territoriale e comunale. Condividendo così non solo modelli di intervento ma anche la conoscenza approfondita del fenomeno”.
Leggi anche Parkinson, al via il progetto Dance Well a Recanati.