L’enoturismo delle Marche è disciplinato con una normativa regionale. L’Assemblea legislativa ha approvato, all’unanimità, la legge che fornisce agli operatori vitivinicoli opportunità per implementare un’attività, quella enoturistica, con tante positive ricadute sul reddito aziendale. Attuali e potenziali. A partire dalla valorizzazione dei territori, delle produzioni e dell’accoglienza, che coniuga la cultura del vino alla sua area di produzione.
Il Vice presidente della Regione Marche
“È una legge molto attesa dal mondo vitivinicolo marchigiano” ha ricordato in aula Mirco Carloni, vice presidente e assessore all’agricoltura. Quello marchigiano, ha evidenziato, “è un settore vitivinicolo maturo e importante. Abbiamo un differenziale territoriale che va colmato, contraddistinto da un frazionamento e da una fragilità eccessiva in alcune parti. Problemi che vogliamo risolvere, con questa legge, puntando sulla diversificazione per creare valore aggiunto. E per garantire differenti fonti di reddito agli imprenditori”.
Carloni ha anche sottolineato come “per evitare lo spopolamento delle aree rurali, occorre un ritorno economico significativo che l’agricoltura riesce a conferire soprattutto nelle aree interne. Stiamo approvando una legge di valore strategico che intende creare una forte identità tra territorio e prodotto agricolo. La nostra forza di vantare 20 denominazione e una indicazione vinicola, è anche la nostra debolezza. Perché la pluralità di certificazioni ha frazionato lo sforzo di creare un marketing identitario unitario. La ricchezza nella diversità ha indebolito la nostra immagine”.
I Cammini del Vino
La strada tracciata dalla nuova legge regionale è quella di creare “Cammini del Vino”. Cioè percorsi esperienziali, riconosciuti anche dalla Commissione europea come fatto culturale. La legge, infatti, darà la possibilità di fare accoglienza e somministrazione nelle cantine e, soprattutto, di definire una strategia per fare sintesi tra tutti i valori che caratterizzano i vari territori.
Le Marche vantano un settore vitivinicolo estremamente vivace e fortemente rappresentativo del territorio di produzione. L’enoturismo, perciò, è in grado di amplificare notevolmente le caratteristiche di eccellenza dei vini e dei loro areali di riferimento. La legge promuove una programmazione integrata tra i settori dell’agricoltura, del turismo e del commercio. Uno sforzo congiunto che impegnerà amministratori e imprenditori per valorizzare il territorio facendo “rete”.
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