Tutti i musei meritano di essere visitati, perchè ognuno di loro ha tanta storia o scienza o arte o letteratura da tramandare. In ogni caso, sempre tante storie da raccontare. Come il Museo dei Capelli di Elva.
Elva
Elva è un delizioso paesino della provincia di Cuneo, nascosto in mezzo a montagne splendide, in Valle Maira. Un piccolo gioiello riservato, nelle stagioni non turistiche, a ben 86 elvesi distribuiti in 28 frazioni. E’ conosciuto per l’incanto naturale in cui è immerso e per gli affreschi che il celebre pittore fiammingo Hans Clemer ha lasciato nella chiesa parrocchiale. Per la precisione nel presbiterio.
Il Museo dei Capelli
Ma Elva è conosciuto anche per il suo Museo dei Capelli (o Museo dei Pels). Inaugurato nel 2006, racconta come gli elvesi, in tempi di estrema povertà, escogitarono un modo per vivere meglio.
E inventarono un mestiere: quello di “raccoglitori di capelli” (pelassiers in dialetto occitano).
La storia è bella. E curiosa: lhi pelassiers ogni anno – in autuno, terminati i lavori agricoli – partivano da Elva e andavano a cercare donne disposte a vendere o barattare i loro capelli. Li compravano per pochi soldi, oppure li barattavano per un pezzo di stoffa o un oggetto intagliato. A volte si accontentavano persino di raccogliere i capelli rimasti sui pettini (pels dal penche). Tornati a casa, li consegnavano a sorelle, madri e mogli che provvedevano a lavarli, pettinarli (con le bruschie, in esposizione al museo) e suddividerli in trecce.
Una volta asciugati, rigorosamente al sole, i capelli venivano venduti. E diventavano pregiate parrucche per lord, dame, magistrati e attrici di Londra, Parigi e Amburgo. Persino di New York e di Buenos Aires, come documentato nella sala 3 del Museo.
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