Second Hand è uno degli ultimi progetti di successo di Diesel. Un primo passo verso un modello di economia più circolare. Un traguardo fondamentale nel percorso verso uno stile di vita più responsabile. Una nuova vita ai suoi prodotti.
Diesel e l’economia circolare
Diesel Second Hand è una curata selezione di capi in denim a marchio usati, ricondizionati e resi come nuovi. L’impatto del settore fashion in termini di carbon footprint supera quello di Italia, Francia e Germania messe insieme. La multinazionale della moda italiana, di proprietà di Renzo Rosso vuol dare un taglio a tale problema. Il mercato dei beni di seconda mano sta crescendo venti volte più rapidamente rispetto a quello dei prodotti nuovi. Per tale motivo il brand muove il primo passo verso la circolarità creando il suo movimento.
Nei negozi italiani, Diesel ritira capi denim originali valutandone con i suoi esperti le condizioni. Una volta ritirati li ricondiziona localmente in collaborazione con alcuni dei suoi migliori fornitori. Previsto su ogni capo il trattamento Polygiene ViralOff & OdorCrunch, con proprietà antimicrobiche e antibatteriche. Successivamente i prodotti Second Hand vengono venduti in determinati negozi a marchio italiano e online in Europa. In Italia sono attivi San Babila Milano, Piazza di Spagna Roma e Speziali Firenze.
Seconda mano
In un mondo di 7,9 miliardi di persone, ognuno possiede in media sei paia di jeans. Diesel si impegnato da diversi mesi di affrontare una nuova sfida, fronteggiando gli impatti sociali, economici e ambientali del settore della moda, Una sfida che la società di Breganze ha intrapreso a testa alta. Un impegno ad agire a beneficio delle generazioni presenti e future, garantendo il continuo successo in un mondo che cambia.
Per ridurre l’impatto ambientale associato alla produzione di capi di abbigliamento, l’utilizzo di alternative più sostenibili con riferimento ai materiali chiave impiegati nella produzione dei propri prodotti, mantenendo al contempo l’inconfondibile DNA. Praticate nuove tecniche innovative che riducono significativamente l’uso di acqua e sostanze chimiche durante il processo di produzione. Non ultimo la partecipazione alla Better Cotton Initiative (BCI). BCI mette in contatto persone e organizzazioni in tutto il settore del cotone, dal campo al negozio. Obiettivo promuovere miglioramenti quantificabili e costanti per l’ambiente, le comunità agricole e le economie delle aree del modo in cui viene prodotto il cotone.