Il Centro studi della Cna delle Marche ha analizzato i dati dell’area cratere sismico. I risultati sono confortanti poichè evidenziano sia una impennata della manifattura sia una ripresa stabile per le costruzioni. Permangono, invece, difficoltà nel terziario e in tutti i campi che comprendono i servizi alle persone e alle famiglie. I dati analizzati sono relativi al primo semestre 2021: sulla loro base vengono elaborate le proiezioni fino al termine dell’anno.
La congiuntura nel cratere nella prima metà del 2021
La ripresa post-covid che si registra nella prima metà del 2021 è tale da rilanciare l’economia di piccola impresa dell’area cratere. Quest’ultima, considerata nel suo complesso, supera di slancio i livelli di ricavo registrati precedentemente. Il discorso non vale per il terziario, settore per il quale la ripresa è stata appena sufficiente a recuperare i livelli precedenti la pademia.
I dati che si ricavano dall’Osservatorio della CNA Marche sulle imprese clienti dei servizi contabili e fiscali sono interessanti. Mostrano che il complesso delle micro e piccole imprese del cratere è riuscito, nel secondo trimestre 2021, a recuperare i livelli di fatturato precedenti la pandemia.
La ripresa è stata particolarmente decisiva nel manifatturiero, comparto che ha registrato una fortissima crescita dei ricavi (+162,2%) rispetto allo stesso trimestre del 2020.
Rilevante anche la ripresa nel settore delle costruzioni: +14,1% nel primo trimestre e +104,9% nel secondo. Una ripresa tale da portare i livelli di ricavo a soglie ben superiori a quelle precedenti la pandemia. Va sottolineato, però, che per effetto del forte calo registrato dai ricavi nel secondo e terzo trimestre del 2020, calo che non si è verificato nel manifatturiero, il recupero nel settore costruzioni non è stato pari a quello registrato nel manifatturiero.
Nel terziario, invece, la ripresa dei primi due trimestri del 2021 ha consentito sì di recuperare i livelli pre-covid ma non di superarli. Nel dettaglio: si è registrato un +21,2% nel primo trimestre e un +61,4% nel secondo.
I dati di sentiment
Le risposte fornite dagli artigiani a domande sul loro posizionamento, non evidenzia una ripresa così decisa come invece è indicata dai dati di fonte amministrativa. Delinea, infatti, una fase di alleggerimento, ma con condizioni di difficoltà che interessano una quota non marginale di micro imprese: oltre un quarto nella regione, quasi un terzo nel cratere.
Il settore dei servizi a persone e famiglie registra un netto svantaggio rispetto a quello dei servizi alle imprese e nel complesso ritardano la ripresa del terziario nell’area cratere. Decisamente più netta, invece, la ripresa degli investimenti: raddoppia nella regione ed è di poco meno ampia nell’area cratere (dove ha coinvolto, nel primo semestre ’21, il 15,2% delle imprese).
I dati raccolti direttamente presso le imprese artigiane fanno registrare una condizione di svantaggio dell’area cratere rispetto al complesso della regione. Tale svantaggio è dovuto da un lato alla minore diffusione di casi di miglioramento tra le manifatture del cratere (16,7% contro 22,3% della regione). Dall’altro alla maggiore presenza di casi di peggioramento tra le attività di servizio (32,7% contro 21,1%).
Rispetto alla regione, nel cratere alcuni settori manifatturieri mostrano una dinamica congiunturale più sfavorevole. Ciò vale soprattutto nelle produzioni di macchine e attrezzature, dove la quota di imprese in peggioramento è quasi doppia rispetto al complesso della regione: 42,9% contro 24,4%. In misura più lieve per le produzioni alimentari e le altre manifatture. E’, invece, più favorevole per calzature-pelletterie e per il legno-mobile: in entrambi i casi per la maggior quota di casi di stabilità registrata rispetto al complesso della regione.
Mentre nella regione ammonta al 60 % la quota delle imprese che lavora con capacità produttiva pienamente utilizzata, nell’area cratere tale quota è inferiore di 10 punti e coincide con la metà dei casi. Ben maggiore, quindi, risulta la quota delle imprese artigiane con capacità produttiva inutilizzata.
Previsioni fino a dicembre 2021
Le previsioni danno l’artigianato marchigiano e quello dell’area cratere in crescita fino al termine dell’anno. Nel cratere, tuttavia, la situazione sembrerebbe meno favorevole. La differenza è dovuta soprattutto alle previsioni per le attività manifatturiere, che nel cratere vedono i casi previsti di difficoltà prevalere, seppur di poco, su quelli di miglioramento. Specialmente nei settori della produzione alimentare e della meccanica.
L’area cratere attende, invece, una situazione assai migliore del complesso regionale per legno-mobile e tessile-abbigliamento.
Per i servizi, poi, si delineano differenze rilevanti in primo luogo nella ristorazione, poichè per nessuna impresa è previsto un miglioramento dei livelli di attività. Poi nelle riparazioni veicoli, visto che nel cratere la quota di imprese che prevede diminuzione di attività è ben più elevata rispetto al dato regionale. Infine nei servizi alla persona, settore nel quale i casi di aumento dell’attività prevista sono poco più di un quarto di quelli indicati a livello regionale. Le attese per i servizi alle imprese sono, invece, più favorevoli per l’area cratere rispetto al complesso della regione: ciò vale per i trasporti e, soprattutto, per gli “altri servizi”.
Il commento dei vertici di Cna Picena
“Pongo l’accento, finalmente, su alcuni dati positivi che vedono il nostro territorio esprimere performance migliori rispetto alla regione – dichiara Arianna Trillini, presidente della Cna Picena. – Il settore manifatturiero, trainato dal legno e dal tessile, è in accelerazione. Al riguardo sottolineo come tali risultati possono essere collegati alle politiche di finanziamento regionale che hanno veicolato diversi bandi per incentivare innovazione e investimenti. Questo anche a riprova che una corretta modulazione delle risorse comunitarie ha effettivamente delle ricadute positive sulle economie territoriali. La nostra associazione, come sempre, si rende disponibile a raccogliere le informazioni e le necessità delle aziende e riportarle puntualmente nei tavoli della pianificazione regionale. Infine, mi preme sottolineare che un percorso di sviluppo sano e sostenibile necessita di investimenti sulle persone. Donne e uomini, giovani e meno giovani, sui quali occorre puntare con formazione e professionalizzazione. Per una visione d’impresa inclusiva, all’avanguardia e soprattutto sostenibile”.
“Come Cna Picena – aggiunge il direttore Francesco Balloni – poniamo molta attenzione alla rinascita delle zone colpite dal sisma. Purtroppo il calo demografico è stato importante. Con la ricostruzione partita si deve lavorare per il ritorno significativo della popolazione. Per questo, a nostro avviso, è importante prorogare anche il bonus facciate che si integra con gli altri lavori legati alla ricostruzione. Per l’edilizia e i rivenditori, infine, chiediamo massima attenzione al controllo dei prezzi delle materie prime. In qualche caso pare davvero stiano andando fuori controllo”.
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