A settecento anni dalla morte del Beato Tommaso da Tolentino, si sono chiuse al Teatro Vaccaj le celebrazioni religiose e civili. Sabato 23 ottobre, in occasione del convegno, i relatori hanno ripercorso le tappe del francescanesimo nelle Marche. In teatro c’erano i rappresentanti dell’ordine francescano al completo: minori, conventuali e cappuccini.
Tommaso da Tolentino e i Francescani nelle Marche
Tommaso fu un frate minore e un missionario. In nome della povertà francescana e dell’applicazione rigorosa della regola, fu trucidato in India da infedele il 9 aprile del 1321.
Il convegno di ieri, “Tommaso da Tolentino e i Francescani nelle Marche, dai primi insediamenti alle missioni in Oriente” ha chiuso le celebrazioni del settecentario della morte del beato Tommaso. Celebrazioni che hanno visto la città e la comunità francescana coinvolte in numerosi eventi, civili e religiosi.
Nel corso della giornata si sono alternati relatori provenienti da tutta Italia, uniti dalla passione per lo studio storico e la divulgazione scientifica. I lavori della mattinata sono stati moderati dal prof. Roberto Lambertini, docente di Università di Macerata, che ha ricordato come dalle Marche siano partite molte figure importanti che hanno diffuso il francescanesimo.
Il prof. Alfonso Marini, dell’Università La Sapienza di Roma, ha moderato la sessione pomeridiana e, ricordando il contesto storicamente importante in cui visse Tommaso, ha sottolineato come il frate spirituale sia venerato non solo a Tolentino. Frate Luciano Bertazzo, del Centro Studi Antoniani di Padova, ha sottolineato come le relazioni dei viaggi compiute dai francescani, abbiano consentito di scoprire e conoscere l’Oriente.
Mons. Felice Accrocca, Arcivescovo Metropolita di Benevento membro della Congregazione delle Cause dei Santi, ha ricordato che i francescani furono i primi a entrare in Cina. Vi arrivarono trent’anni prima di Marco Polo e portarono i loro principi di evangelizzazione, traducendo il messaggio con le opere della loro vita.
Franco Casadidio, presidente del comitato per le celebrazioni, ha sottolineato la tenacia e la grande fede di Tommaso che, pur vivendo con sofferenza il contrasto con chi aveva la maggioranza all’interno dell’ordine, accettò di andare in missione. E vi rimase fino a sacrificare la propria vita. Di spessore anche tutti gli altri interventi proposti durante il convegno.
Il convegno è stato importante anche per indagare le vicende di frate Tommaso nella vivace Tolentino della seconda metà del duecento.
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