Il Comune di Pesaro ha organizzato gli Stati Generali del Turismo negli spazi dei Cantieri Rossini. Un appuntamento con professionisti, portatori d’interesse, enti e associazioni che operano nel settore molto atteso, tornato quest’anno a svolgersi in presenza.
Pesaro e il turismo
I partecipanti si stanno confrontando su quattro temi. Primo, fra gli altri, “Pesaro Capitale italiana della cultura 2024”, che vede la città in competizione anche con l’altra candidata marchigiana, Ascoli Piceno. Poi la “Riviera del San Bartolo – Food & Lifestyle”, progetto su cui Pesaro, insieme a Gabicce Mare e Gradara sta lavorando in chiave corale. Ancora: “Il turismo nella città che si rigenera”, che basa sulla ridefinizione di spazi e funzioni la strategia della Pesaro che verrà. Infine “Sport e grandi eventi” per puntare su una tipologia turistica che fa leva su uno dei tratti identitari della città.
La presenza di Camera Marche
Agli Stati Generali è intervenuto, questa mattina, il presidente di Camera Marche Gino Sabatini. Con lui il vice presidente Salvatore Giordano e in collegamento Massimiliano Polacco, delegato al turismo in Giunta camerale. Il Presidente ha sottolineato che la strategia principale di promozione delle Marche deve partire dalla messa in rete di tutti gli attori del territorio. Questo per attrarre soprattutto i flussi internazionali che sono quelli che hanno la maggiore capacità di spesa. E ha aggiunto che non si può parlare di turismo senza parlare della questione infrastrutture, materiali e immateriali.
Sabatini, nel suo intervento, si è soffermato a lungo sul tema. “Il nodo centrale – ha specificato – resta l’aeroporto di Ancona, che potrà collegare le Marche con i maggiori hub europei”. In sostanza, occorrerebbe far diventare Ancona ciò che Civitavecchia rappresenta per il Lazio, gran parte dell’Umbria, il sud della Toscana e il nord della Campania. Tutto questo in attesa che l’alta velocità ferroviaria possa mettere l’intera fascia costiera delle Marche in condizione di garantire spostamenti veloci sull’asse nord-sud.
Turismo nelle Marche: i dati
Tra giugno e settembre le imprese ricettive marchigiane hanno venduto in media il 64% delle camere disponibili. Un sensibile miglioramento rispetto allo stesso periodo del 2020. Nel mese di agosto si è registrato un picco e si è raggiunto mediamente un tasso di occupazione dell’84% (ben superiore a quello registrato in media in Italia).
Tali risultati sono attribuibili, per lo più, all’accentuarsi del turismo proveniente da aree confinanti e al parziale ritorno del turismo internazionale. Quest’ultimo segnalato in aumento solo dal 25% delle imprese ricettive marchigiane.
Il turismo marchigiano ha beneficiato di flussi provenienti per lo più da aree confinanti. Oltre il 70% delle imprese intervistate, infatti, ha segnalato l’aumento della clientela di prossimità. Mentre il contributo del turismo internazionale è stato tutto sommato positivo, ma più contenuto rispetto alle altre componenti.
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