Mussolini: parte un progetto per la ristrutturazione e il restauro del famoso albergo di Campo Imperatore sul Gran Sasso, dove il Duce venne tenuto prigioniero tra il 6 e il 12 settembre 1943.
Mussolini: il recupero dell’hotel
L’albergo in provincia di L’Aquila dove il dittatore fu imprigionato si trasformerà in un hotel di lusso, dotato di 80 posti letto distribuiti in circa 30 camere, piscina, sala lettura, spa e zona benessere.
L’edificio – a ben 2130 metri di altitudine – si trova a Campo Imperatore, in un punto strategico, isolato ma molto frequentato da escursionisti e alpinisti: da lì, infatti, si ramificano sentieri di differente difficoltà che permettono di raggiungere le vette maggiori del Gran Sasso, il Corno Grande e il Corno Piccolo.
Il piano per il recupero
Il piano di lavoro per il recupero e la riqualificazione della struttura, costato 3 milioni e 800 mila euro, dovrebbe durare 540 giorni, con partenza nella primavera del 2022.
Roberto Evangelisti, l’architetto responsabile dell’opera, spiega che uno degli obiettivi fondamentali è mantenere invariate le caratteristiche interne della struttura, che hanno un grande valore storico e architettonico.
Qualche pillola di storia: l’Operazione Quercia
L’albergo di Campo Imperatore è stato teatro di uno degli eventi più significativi della Seconda Guerra Mondiale: la prigionia di Benito Mussolini, dopo la nomina, da parte del Gran Consiglio del Fascismo, del generale Pietro Badoglio.
Il Duce viene arrestato e confinato prima a Ventotene, poi a Ponza, quindi alla Maddalena, in Sardegna. Solo alla fine verrà trasferito in quella che è stata definita “la prigione più alta del mondo”, sul Gran Sasso. Siamo al 6 settembre del 1943; solo sei giorni dopo le SS tedesche, con la Wehrmacht, su ordine di Hitler, durante l’Operazione Quercia, prelevano con un aereo leggero da ricognizione il prigioniero, permettendogli la fuga verso la Repubblica Sociale Italiana a Salò.