Non se l’aspettavano proprio la visita di Jovanotti le donne riunite al Teatro Manzoni di Milano. Erano lì per quello che è diventato l’appuntamento annuale organizzato dall’Istituto europeo di oncologia, un appuntamento fortemente voluto da Umberto Veronesi. Tornavano a incontrarsi dopo due anni, una pausa lunga – troppo lunga – causata dalla pandemia.
L’irruzione di Jovanotti
Poi è arrivato Jova: è salito sul palco e ha cominciato a raccontare, come sa fare lui.
Ha parlato dell’esperienza con il cancro di sua figlia Teresa, che oggi ha 20 anni ed è guarita. Il nodulo, la paura, la telefonata all’Ieo, la conoscenza con Paolo Veronesi, il sospiro di sollievo. La vita di sempre.
Poi, dopo due anni, il linfonodo dolente: la nuova paura, l’Ieo, le cure, il dolore. E la guarigione. Una vita nuova, stavolta: diversa da quella di prima. Perchè la malattia, ha detto, è stata una esperienza che hanno vissuto insieme, lui e le sue donne: la moglie e Teresa. Ed è stata una lezione di vita, per tutti e tre.
“Ho imparato – ha detto – che oggi queste cose si affrontano con strumenti molto più avanzati, molto più evoluti. Si devono affrontare con coraggio, con fiducia e con speranza. E aggiungo un’altra cosa, aggiungo che ci vuole anche l’amore”.
Bella, forte come un fiore. Dolce di dolore
Poi Jovanotti ha preso una chitarra e ha cominciato a cantare. Come sa fare lui.
“Bella forte come un fiore, dolce di dolore,
bella come il vento che t’ha fatto bell’amore.
Gioia primitiva, di saperti viva, vita piena giorni e ore.
[…]
Tu come la fortuna, tu così opportuna
mentre t’allontani stai con me forever.
Bella come un armonia,
come l’allegria, come la mia nonna in una foto da ragazza.
Come una poesia, o madonna mia, come la realtà che incontra la mia fantasia”.
Tutte le foto sono prese da https://www.facebook.com/lorenzo.jovanotti.cherubini La foto di copertina e questa poco sopra sono di @frankmarg
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