Il mese di ottobre segna una ricorrenza importante per il Campo di Servigliano: i primi 20 anni dell’Associazione La Casa della Memoria che nel 2001 ha iniziato il lungo lavoro di recupero e valorizzazione della storia dell’ex campo prigionia, oggi Parco della Pace.
La Casa della Memoria
Nata nel 2001, l’associazione La Casa della Memoria ha la finalità di recuperare e far rivivere la memoria di tutti gli eventi che hanno interessato direttamente l’ex Campo di Prigionia di Servigliano e indirettamente la Valle del Tenna attraverso la raccolta di materiale documentario, di testimonianze e l’accoglienza di visitatori e studiosi. Per statuto promuove la cultura della legalità. Si pone, inoltre, l’obiettivo di educare i giovani e le future generazioni ai valori della pace, della democrazia e della solidarietà.
Apertura straordinaria del Campo
Oggi, oltre alle visite guidate, sono intervenuti il professor Andrea Ugolini, del Dipartimento di Architettura dell’Università di Bologna, e i funzionari del MiC delle Marche che hanno presentato i loro studi sul “fare memoria di ciò che resta”. E sul progetto di recupero dell’unica ex baracca rimasta all’interno del campo.
Nel pomeriggio è stata ricostruita la storia dei prigionieri austro-ungarici in Italia e a Servigliano e successivamente degli internati liberi a Santa Vittoria in Matenano.
Domani, domenica 10 ottobre, il direttore scientifico dell’associazione, Paolo Giunta La Spada, esaminerà la questione ebraica nelle Marche e nel fermano. Successivamente Marino Micich, direttore dell’Archivio Museo Storico di Fiume, affronterà il tema della profuganza giuliano-dalmata. Ci sarà spazio, inoltre, per la presentazione del progetto turistico di realtà virtuale sul Campo di Servigliano sviluppato dal designer Riccardo Mecozzi.
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