Articolo
Testo articolo principale

 La Settimana Mondiale dello Spazio si è aperta ieri con gli interventi di due pezzi da novanta del campo scientifico: Piero Angela e Amalia Ercoli Finzi.  La manifestazione di Osimo è organizzata nell’ambito della World Space Week dell’ONU, tema del 2021: “Women in Space”.

Piero Angela e la Missione Apollo 8

 Piero Angela WSW_Evento Piero Angela

Lo spazio che affascina, emoziona, commuove, interroga. E che cambia la vita. È lo spazio raccontato da Piero Angela nel suo intervento.

Era il 1968 quando l’allora quarantenne giornalista, seguiva in diretta la missione Apollo 8. Una missione che portò per la prima volta tre esseri umani fuori dalla gravità terrestre, per orbitare intorno alla Luna e tornare sulla Terra. Vedere la Terra dallo spazio, grazie a una telecamera dell’equipaggio, come una piccola pallina, ha ridimensionato la sua visione della vita.  Tanto che, proprio seguendo le missioni spaziali, decise di smettere di occuparsi di telegiornali. Scelse di dedicarsi solo alla divulgazione scientifica. Fu una scelta di campo: totale e totalizzante. Che lo vede in prima linea ancora oggi: dopo 53 anni.

Amalia Ercoli Finzi 

2021_10_05_WSW_Evento Piero Angela_2

Amalia Ercoli Finzi, professoressa emerita del Politecnico di Milano, è la prima donna laureata in Ingegneria aeronautica in Italia. Convinta, fin da studentessa, che il futuro è nella tecnologia, ha dimostrato che non è vero che le donne non hanno talento, temperamento e tempo per studiare e lavorare in campo scientifico. Sconfessando tutti i luoghi comuni in materia. Una vita spesa per lo spazio, la sua: si deve a lei la prima discesa su una cometa, con la celebre Missione Rosetta. E sua è la realizzazione di sistemi per rendere più rigida, stabilizzandola, la grande trave della Stazione Spaziale Internazionale.  Ha realizzato i suoi sogni senza sacrificare la sfera privata. E’ madre di cinque figli: non chiede parità di genere, ma equità. Ed è certa che il futuro sia rosa.

New Space Economy

Storie di passione e determinazione che si sono intrecciate con i contributi dei tanti ospiti di rilievo dell’evento dedicato alla new space economy. Evento in cui si è parlato di tecnologie e infrastrutture spaziali in grado di abilitare applicazioni e servizi per la nostra vita quotidiana. E di creare valore e benessere contribuendo alla sostenibilità, con capacità predittive utili per evitare disastri. Si è parlato anche di turismo spaziale, della necessità di favorire la partecipazione femminile in campo scientifico, dell’importanza della formazione, stimolando, soprattutto le ragazze, allo studio delle materie STEM. E della possibilità, per territori come la regione Marche caratterizzati da sapiente manifattura e pmi specializzate in elettronica/meccanica, di cogliere occasioni di sviluppo nel settore spaziale.

Il tutto con una certezza ineludibile: fare rete, per creare un ecosistema che garantisca un’osmosi continua tra imprese, università e centri di ricerca. Un dialogo che deve rappresentare anche una missione delle istituzioni pubbliche, come sottolineato dall’organizzatrice della manifestazione, Frida Paolella, che col progetto OsimoLab cerca di concretizzare questo principio.

Leggi anche Osimo: Settimana Mondiale dello Spazio dal 4 al 10 ottobre

Piero Angela apre la Settimana Mondiale dello Spazio

 

 

TAG: , , , , , , , , , , , ,